…cosa resta del marxismo? È ancora uno strumento utile per criticare e analizzare la situazione socio-economica in cui ci troviamo?
Il marxismo non è solo “utile”, è il solo pensiero generale che possa illuminare il mondo contemporaneo ed essere alla base di una nuova politica. Tutti i concetti importanti di Marx sono molto più veri oggi che ai suoi tempi. Il mercato mondiale, per esempio, è molto più reale oggi che nel 1850. Per non parlare della creazione di una disoccupazione di massa: ci sono, nel mondo d’oggi, circa due miliardi di esseri umani che costituiscono ciò che si definisce il “surplus”. Persone che non sono né dei salariati, né dei proprietari, né dei consumatori. Insomma, non sono niente. Dall’altro lato, c’è la concentrazione del capitale: ad oggi, 264 persone possiedono l’eqiuivalente di quello che possiedono gli altri tre miliardi. Il mondo intero è sotto la legge, prevista da Marx, di un’oligarchia finanziaria estremamente meschina. Marx diceva anche che i governi erano «le fondamenta del potere del Capitale» e oggi tutti possono rendersi conto più facilmente che non 150 anni fa. E poi, chi crede ancora che un voto possa cambiare le cose? Insomma, è dalla visione marxista che bisogna partire, applicando al nostro mondo ciò che Marx aveva anticipato – e che dimostra il suo genio.
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