Taggato: Cina

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Alain Badiou | La Rivoluzione culturale

La Rivoluzione culturale è stata un riferimento costante e vivo per l’azione militante in tutto il mondo, e in particolare in Francia, almeno tra il 1967 e il 1976. Fa parte della nostra storia politica, ha fondato l’esistenza della corrente maoista, l’unica vera creazione degli anni Sessanta e Settanta. Posso dire “noi”, io c’ero e in un certo senso, per citare Rimbaud, “sono qui, sono sempre qui”

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Antiper | C’è del metodo in questa follia (delle bolle)

Il 18 giugno Nvidia ha superato la valutazione di mercato azionaria di Microsoft e Apple e oggi vale circa 3,34 trilioni di dollari. Alla società sono bastati solo 96 giorni perché la sua valutazione salisse da 2.000 miliardi di dollari a 3.000 miliardi di dollari

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Antiper | Emiliano Brancaccio e le “condizioni economiche per la pace”

Emiliano Brancaccio è un noto economista italiano di scuola keynesiana che non è nuovo nella promozione di appelli pubblicati dal Financial Times e sottoscritti da liste di professori (si vedano contro le politiche di austerità dell’UE, contro il MES, per un piano anti-covid…). In larga parte della sinistra viene definito marxista, ma marxista non è, sebbene sia una persona intelligente che non di rado propone riflessioni più interessanti di quelle che propongono persone apparentemente più “ortodosse”

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Minqi Li | China: Imperialism or Semi-Periphery?

China is currently the world’s largest economy measured by purchasing power parity. As the rapid expansion of the Chinese economy reshapes the global geopolitical map, Western mainstream media has begun to define China as a new imperialist power that exploits cheap energy and raw materials from developing countries. Some Marxist intellectuals and political groups, drawing from the Leninist theory of imperialism, argue that the rise of monopoly Chinese capital and its rapid expansion in the world market have turned China into a capitalist imperialistic country.

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Antiper | Il mondo cambia e si prepara la guerra

La crescita del PIL ovvero della ricchezza prodotta da un paese (o da un gruppo di paesi) non è certo un indicatore della “felicità” delle persone dal momento che tale ricchezza può essere (e in effetti è) redistribuita in modo fortemente diseguale. Per fare un esempio che riguarda le due principali economie mondiali – USA e Cina – possiamo prendere a riferimento il relativo coefficiente di Gini

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Antiper | Commento a David Harvey, L’importanza della Cina nell’economia mondiale

Harvey inizia la propria analisi raccontando un episodio di “cronaca finanziaria”: siamo nel 2019 e Apple subisce un brutto colpo alle proprie quotazioni di borsa per aver dovuto riconoscere di non essere in grado di cogliere gli obiettivi di vendita previsti, soprattutto rispetto al mercato cinese. Apple produce in Cina e in Cina controlla una quota di mercato del 6-7%, che rappresenta comunque un valore enorme; d’altra parte, l’80% di quel mercato è ormai saldamente nelle mani di aziende cinesi che fino a 10 anni fa esistevano quasi solo sulla carta e che oggi, dopo aver preso il controllo del mercato interno, stanno prendendo il controllo anche di buona parte di quello internazionale.

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David Harvey | L’importanza della Cina nell’economia mondiale

David Harvey, L’importanza della Cina nell’economia mondiale, settimo capitolo di The Anti-capitalist Chronicles, Pluto press, 2020. Traduzione CR per Antiper (dicembre 2020) Il 2 gennaio 2019, dopo la chiusura del...

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David Harvey | The Significance of China in the World Economy

On January 2, 2019, after the stock market had closed, Apple Computer announced that it was not going to meet its sales targets, particularly in China. There was an immediate crash in Apple’s stock (down by 6 percent), and the following day, the stock market that had already lost a lot of money declined by another 2.5 percent. The interesting thing about this was that it was Apple computer sales in China that triggered the problem. Apple computers are, of course, made in China, but Apple also has a significant market there. The main official explanation for the problem was that the consumer market in China was softening for a number of reasons. The main cited reason was the Trump assault upon tariffs. But the other, which came in the small print in later reporting, was stagnation in China’s consumer market.

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Antiper | Tra mercati antichi e rotte globali. Commento a “Sulla situazione epidemica” di Alain Badiou

Dice Badiou: “Non ho trovato dunque nient’altro da fare che provare, come tutti, a sequestrarmi in casa mia, e nient’altro da dire se non esortare tutti a fare altrettanto. Rispettare, su questo punto, una rigida disciplina è tanto più necessario in quanto è un sostegno e una protezione fondamentale per tutti coloro che sono più esposti: certo, tutto il personale medico curante, che è direttamente sul fronte, e che deve poter contare su una ferma disciplina, ivi comprese le persone infette; ma anche i più deboli, come le persone anziane, in particolare quelle in EPAD (European Prevention of Alzheimer’s Dementia) o immunodepresse; e inoltre tutti coloro che vanno al lavoro e corrono così il rischio di un contagio”

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Samir Amin | China 2013

The debates concerning the present and future of China—an “emerging” power—always leave me unconvinced. Some argue that China has chosen, once and for all, the “capitalist road” and intends even to accelerate its integration into contemporary capitalist globalization. They are quite pleased with this and hope only that this “return to normality” (capitalism being the “end of history”) is accompanied by development towards Western-style democracy (multiple parties, elections, human rights)

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Maurizio Brignoli | Sul modo di produzione dominante in Cina. L’involuzione dell’esperienza maoista nella fase di Deng

Di fronte alle difficoltà che si incontrano nel tentativo di analizzare una realtà complessa ed in rapido movimento come quella cinese, vorremmo esperi­re un tentativo di ricorrere ad alcuni elementi teorici della tradizione scientifica marxista per delineare un quadro teorico che permetta di rendere meglio intelli­gibili i dati concreti. Avanziamo qui alcune ipotesi interpretative da intendersi come proposte di ricerca e ovviamente passibili di ulteriori approfondimenti e modifiche. Richiamiamo brevemente ora gli estremi teorici cui faremo riferimento.