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Antiper | La tradizione politica come cortina fumogena

Continuando a ragionare sul tema dell’organizzazione comunista, a noi pare indispensabi­le il superamento di una logica ideologico-residuale che ci ripropone “ad ogni pie’ sospin­to” dibattiti su Trotzky e Stalin, su Gramsci e Bordiga, su Franco e Ciccio, su Tom e Jer­ry, su Tizio e Caio… senza riuscire a produrre uno straccio di analisi storico-materialistica degna di questo nome.

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Vitaliano Ravagli, Wu Ming | Avanti, Dio boia (da Asce di guerra)

A volte, nelle serate terse, guardo verso sud, la linea blu degli Appennini che degrada sull’orizzonte. Penso alle battaglie della Trentaseiesima. Penso ai cinque continenti, sterminate distese di terra, moltitudini di uomini e donne in marcia.

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Bertolt Brecht | L’arte del leccapiedi

Ci si è spesso domandati se l’arte del leccapiedi presupponga un talento innato. Si tratta in realtà di una domanda oziosa perché, se anche esistesse una predisposizione naturale, essa sarebbe, come accade per la musica, molto più diffusa di quanto generalmente si creda

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John Heartfield | Chi legge i giornali borghesi diventa cieco e sordo: via le stupide bende!

“Wer Bürgerblätter liest wird blind und taub. Weg mit den Verdummungsbandagen!” | Fotomontaggio di John Heartfield (1891 – 1968), militante del partito comunista tedesco (KPD) per la rivista Arbeiter-Illustrierte Zeitung (AIZ), 1930, @ J. Paul Getty Museum, Los Angeles,...

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Laboratorio Marxista | Premessa sui nostri compiti

Nell’agosto del 2000 abbiamo pubblicato un opuscolo contenente analisi e tesi attorno alle quali abbiamo costruito l’iniziativa politica di questi 4 anni; in una di queste tesi sostenevamo che il compito principale della fase attuale fosse quello di contribuire alla ricostruzione del partito comunista, la cui condizione propedeutica individuavamo nel superamento dialettico di molte delle divisioni esistenti all’interno del movimento comunista

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Marco Riformetti | Ricerca sociale e campo giornalistico tra nuovi media e big data. Topic models (1)

Immaginiamo di dover analizzare una grande massa di documenti – poniamo, i tweet (come nel nostro caso) o i post pubblicati nell’ultimo anno da un leader politico o da una testata giornalistica – e di voler capire di qualiargomenti si è occupato (e magari con quale intensità e con quali esiti in termini di engagement). Come abbiamo già detto, non possiamo certo analizzare manualmentetutti i dati; e non solo perché questa operazione potrebbe essere lunghissima, ma anche perché potremmo voler ripetere periodicamente lo stesso tipo di analisi utilizzando dati relativi ad una finestra temporale mobile.

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Antiper | Sulla differenza tra plusvalore e profitto

Come è noto una delle grandi acquisizioni scientifiche di Marx, sviluppata nel primo libro del Capitale, riguarda il meccanismo che permette al capitalista di appropriarsi di plusvalore attraverso il mancato pagamento di una quota di tempo di lavoro – il pluslavoro, appunto -.

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Giambattista Lazagna | Introduzione a Ponte rotto

Ristampare “Ponte rotto” oggi, anche se è cosa modesta, può significare, certo, un richiamo ai temi della lotta contro il fascismo, non per riproporre un tipo di lotta attuato in un contesto storico-politico completamente diverso e quindi irriproducibile, ma per risvegliare la fiducia dei comunisti, dei rivoluzionari, nelle immense capacità combattive della classe operaia, dei contadini, del proletariato ed anche del sottoproletariato urbano, quando siano guidati da una avanguardia rivoluzionaria ideologicamente unita e agguerrita, capace di una analisi leninista della situazione politica, capace di battere da un lato l’opportunismo ed il riformismo e dall’altro il settarismo ed il dogmatismo.

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Bertolt Brecht | Quando chi sta in alto parla di pace

Tratta da Bertolt Brecht, Poesie e canzoni, a cura di Ruth Leiser e Franco Fortini, Einaudi, 1959 Quando chi sta in alto parla di pace la gente comune sa che ci sarà la guerra. Quando chi sta...

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Marco Riformetti | Largo ai giovani!

Uno degli elementi che caratterizzano l’intera decade degli anni ‘60 è certamente quello dell’affermazione dei giovani sulla scena sociale; le avvisaglie di questa affermazione si manifestano già dalla metà degli anni ‘50 quando i giovani diventano protagonisti della cultura di massa americana nella musica (con il rock’n’roll) o nel cinema (con film come Il selvaggio, Gioventù bruciata, Il seme della violenza…), ma anche nella graduale diffusione dei temi posti dalla beat generation (dal rapporto con la sessualità e l’omosessualità fino all’uso di droghe passando attraverso il mito del viaggio, fisico o spirituale…

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Giulia Iacometti | L’origine marxiana del concetto di frattura metabolica

“L’uso del concetto di metabolismo nel lavoro di Marx non era semplicemente (e neppure principalmente) il tentativo di risolvere un problema filosofico, ma piuttosto lo sforzo per fondare materialisticamente la propria critica sull’economia politica nel quadro delle relazioni uomo-natura che sorgevano dalla scienza della natura dei suoi tempi”

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Marco Riformetti | Estetica ed esperienza dell’opera d’arte

In genere, quando parliamo di estetica tendiamo a pensare a qualcosa che ha a che fare con la bellezza. E in effetti l’estetica viene generalmente considerata la disciplina filosofica o artistica che si occupa dello studio del bello.

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Antiper | Sulla fascistizzazione dello Stato (1)

Spesso, per descrivere una riduzione degli spazi di agibilità democratica può essere fuorviante ricorrere troppo sbrigativamente allo schema della “fascistizzazione dello Stato”, della “deriva autoritaria” delle istituzioni. Ora, è evidente che possono darsi Stati più o meno autoritari e fasi in cui uno Stato è più o meno autoritario. Ma livello di “democraticità” e livello di autoritarismo dipendono dal particolare [1] equilibrio sociale che regola i rapporti tra le varie classi della società

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Antiper | Tornate (?) nelle fogne

Può non sembrare, ma uno slogan del tipo “Fascisti carogne, tornate nelle fogne” costituisce l’espressione (oltre che, molto spesso, di impotenza nascosta sotto parole truci) di una incomprensione storica su cui vale la pena di dire qualcosa.

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Karl Marx | Su macchine e disoccupazione (commentato)

Marx non nega dunque il tema della rilevanza dell’uso che viene fatto delle macchine e non nega che le macchine potrebbero essere usate a vantaggio dei lavoratori piuttosto che a vantaggio dei capitalisti. E infatti rimanda al mittente l’accusa (che definisce una “sciocchezza”) di combattere le macchine invece del loro uso capitalistico. Il punto non è se l’introduzione delle macchine sia o meno una cosa buona, ma l’uso che di queste macchine viene fatto

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Marco Riformetti | Lenin e il ricorso alla violenza come necessità

Diversamente da quanto capita talvolta di leggere [67] per i marxisti lo Stato non è affatto semplice esercizio della funzione repressiva (anche se, in definitiva, la forza materiale è quella che regola in ultima istanza i rapporti di forza tra le classi); Gramsci, lo abbiamo detto, parla di forza e di egemonia; Althusser parla di Apparati repressivi di Stato e di Apparati ideologici di Stato

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Alessandro Cocuzza | Postfazione di Frattura metabolica e Antropocene

La storia comune del pianeta e della vita che vi si è sviluppata ha conosciuto nell’arco di milioni di anni periodiche drammatiche «transizioni biotiche» causate da eventi diversi (glaciazioni, impatti di asteroidi, aumento delle temperature…), nel corso delle quali si è registrata l’estinzione di gran parte delle specie viventi.

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Antiper | L’etica di Kant è incompatibile con quella del capitale

Nel suo ultimo libro [1] dedicato ai problemi etici sollevati dai recenti sviluppi della cosiddetta “rivoluzione digitale” Luciano Floridi tira in ballo Kant (al quale dichiara di ispirarsi) per dire che sta avvenendo la “cosa brutta” che gli esseri umani vengono usati come mezzo invece che come fine

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Karl Marx | L’impiego del lavoro artistico nella società capitalistica

Quindi il processo di produzione capitalistico non consiste neppure nella produzione di merci soltanto. Esso è un processo che assorbe lavoro non pagato, [che] fa delle materie prime e dei mezzi di lavoro — dei mezzi di produzione — mezzi per l’assorbimento di lavoro non pagato.

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Antiper | Generali e presidenti. Gli USA sempre pronti alla guerra, anche atomica

Comandante generale delle truppe alleate in Europa durante la Seconda guerra mondiale e presidente degli Stati Uniti dal 1953 al 1961, Dwight Eisenhower è passato alla storia per il suo discorso di fine mandato in cui mise in guardia il popolo americano dall’influenza di quello che egli definì, con una locuzione che sarebbe divenuta molto famosa, il “complesso militare-industriale”