Discorso inattuale, mentre il marxismo si trasforma
«Tuttolibri» supplemento de «La Stampa» 14 maggio 1977
Gyorgy Lukács, Ontologia dell’essere sociale, I Editori Riuniti, Roma 408 pagine, 5800 lire
Avendo vissuto direttamente, come nessun altro filosofo della sua epoca, i momenti decisivi della storia dei comunismo novecentesco e i problemi della sua trasformazione, Lukács si era proposto, negli ultimi anni della sua vita, un vasto programma di lavoro che mirava a una verace propria rifondazione del marxismo. Il capitalismo che Marx ha conosciuto e in relazione a cui ha formulato la propria teoria – pensava Lukács – si è profondamente trasformato; si tratta, senza abbandonare Marx, di ripensare il marxismo tenendo conto di queste trasformazioni. Esse sono principalmente, da un lato, una insospettata capacità del capitalismo di superare le proprie crisi cicliche, che non danno luogo al suo crollo, come si attendeva un certo fatalismo rivoluzionario; dall’altro, la crescente importanza che nella società capitalistica avanzata assume il problema del consenso delle masse; quest’ultimo elemento dà un rilievo tutto speciale a problemi e bisogni, come ad esempio il bisogno religioso, che certo pensiero materialistico ha avuto spesso la tendenza a liquidare troppo sbrigativamente. All’esigenza di una rifondazione del marxismo intende rispondere appunto quest’opera lukacsiana, terminata poco prima della morte dell’autore (1971), di cui esce ora in italiano la prima parte, che costitiuisce una sorta di ampia introduzione storica al problema.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...