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Günther Anders | I comandamenti dell’Era Atomica

Poiché non devi cominciare un solo giorno nell’illusione che quello che ti circonda sia un mondo stabile. Quello che ti circonda è qualcosa che domani potrebbe essere già semplicemente “stato”; e noi, tu e io e tutti i nostri contemporanei, siamo piú “caduchi” di tutti quelli che finora sono stati considerati tali. Poiché la nostra caducità non significa solo il nostro essere “mortali”; e neppure che ciascuno di noi può essere ucciso. Questo era vero anche in passato.

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Lettere tra Gunther Anders e Claude R. Eatherly, il “pilota di Hiroshima”

Claude Eatherly fece parte come ricognitore dell’equipaggio che gestì lo sganciamento della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki. Questa partecipazione gli provocò rimorsi e problemi psicologici. Gunther Anders gli scrisse, ci fu uno scambio epistolaree e definì Eatherly un precursore del tipo d’uomo – “incolpevole colpevole” – che tutti saremmo diventati.

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Antiper | Dalla “società dello spettacolo” all’uomo-spettacolo (IAT)

Nel 1967 Guy Debord pubblica il saggio La società dello spettacolo, analisi critica della società moderna. Se Marx afferma che “tutta la vita delle società nelle quali predominano le condizioni moderne di produzione si presenta come un’immensa...

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Antiper | Lenin, uomo del futuro, 2

Antiper, Lenin, uomo del futuro, 2, Dalla nascita del gruppo Emancipazione del lavoro al I Congresso del POSDR. La lotta contro il populismo e il “marxismo legale”. Che cosa sono gli “amici del popolo” e come lottano...

Samsara group | The food sequence (short documentary) 0

Samsara group | The food sequence (short documentary)

Questo è il capitalismo, una società in cui la vita è nulla e il profitto è tutto. Non c’è modo più semplice e più diretto per mostrare che dobbiamo abbattere questo sistema economico e sociale con ogni mezzo....

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La contraddizione | Lavorare per il mondo

La folla è il gregge senza idee, che riceve pensieri e sentimenti dalla classe dominante. Se non si ha vanità, non si può attribuire alcun valore al plauso della folla. Finché il socialismo non si è fatto spiritualmente strada tra le masse, il plauso della folla non può che andare a gente senza partito o a oppositori del socialismo, allorché solo un’esigua minoranza della classe operaia si sia innalzata sino al socialismo. E tra gli stessi socialisti quelli che lo sono nel senso scientifico del Manifesto comunista sono a loro volta una minoranza.

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Costanzo Preve | L’eredità intellettuale di Louis Althusser (1918-1990) e le contraddizioni teoriche e politiche dell’althusserismo

L’insegnamento di Louis Althusser è stato un fenomeno culturale molto importante negli anni Sessanta e Settanta. Oggi è quasi dimenticato, insieme con l’impressionante decadenza del dibattito teorico marxista. Sopravvive in modo clandestino un althusserismo universitario, nascosto in qualche sottoscala di alcune facoltà di filosofia. Eppure, l’althusserismo è stato forse l’ultimo “ismo” veramente rilevante del dibattito marxista novecentesco. Nulla di simile, o di paragonabile, per Della Volpe o Colletti, Sartre o Lukács, Bloch o Geymonat. Tutto questo non è avvenuto per caso. Non si è trattato assolutamente di una moda parigina. L’althusserismo è stata una cosa molto seria. L’ambizione di questo breve testo è far capire il perché di questo fenomeno in un momento storico in cui il dibattito teorico sembra essersi esaurito negli anatemi contro Berlusconi, nelle lamentele su come Bin Laden abbia sciaguratamente sostituito il ben più serio e moderno movimento operaio, ed infine nelle invocazioni a creare un altro mondo possibile contro quello vincente della globalizzazione neoliberista.

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Antiper | Althusser, Ideologia e apparati ideologici di Stato (IAT)

Abbiamo ri-trascritto da una vecchia edizione del 1976 questo testo di Louis Althusser, ormai quasi introvabile, dedicato alla sua formulazione del concetto di ideologia e alla riproduzione del modo di produzione capitalistico nel campo, appunto, dell’ideologia. Un testo che ha fatto molto discutere e dal quale emerge una dura critica verso il sistema scolastico, apparato ideologico di Stato e strumento di formazione delle “tèchne” necessarie alla produzione capitalistica. Un testo da rileggere e da discutere (Antiper).

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Louis Althusser | Ideologia e apparati ideologici di Stato

Titolo originale dell’opera: Ideologie et appareils ideologiques d’Etat  | Titolo Dedalo libri: Sull’ideologia | Traduzione dal francese di Massimo GalleraniPrima edizione Dedalo libri: ottobre 1976 | Prima edizione Autoproduzioni: novembre 2014 EBOOK, 52 pag., A5, COPERTINA “Dobbiamo ora...

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Gianni Vattimo | Lukács alla difesa di Marx

Discorso inattuale, mentre il marxismo si trasforma 
«Tuttolibri» supplemento de «La Stampa» 14 maggio 1977
Gyorgy Lukács, Ontologia dell’essere sociale, I Editori Riuniti, Roma 408 pagine, 5800 lire
 
Avendo vissuto direttamente, come nessun altro filosofo della sua epoca, i momenti decisivi della storia dei comunismo novecentesco e i problemi della sua trasformazione, Lukács si era proposto, negli ultimi anni della sua vita, un vasto programma di lavoro che mirava a una verace propria rifondazione del marxismo. Il capitalismo che Marx ha conosciuto e in relazione a cui ha formulato la propria teoria – pensava Lukács – si è profondamente trasformato; si tratta, senza abbandonare Marx, di ripensare il marxismo tenendo conto di queste trasformazioni. Esse sono principalmente, da un lato, una insospettata capacità del capitalismo di superare le proprie crisi cicliche, che non danno luogo al suo crollo, come si attendeva un certo fatalismo rivoluzionario; dall’altro, la crescente importanza che nella società capitalistica avanzata assume il problema del consenso delle masse; quest’ultimo elemento dà un rilievo tutto speciale a problemi e bisogni, come ad esempio il bisogno religioso, che certo pensiero materialistico ha avuto spesso la tendenza a liquidare troppo sbrigativamente. All’esigenza di una rifondazione del marxismo intende rispondere appunto quest’opera lukacsiana, terminata poco prima della morte dell’autore (1971), di cui esce ora in italiano la prima parte, che costitiuisce una sorta di ampia introduzione storica al problema. 
Antiper | Dalla società dello spettacolo all’uomo-spettacolo (IAT) 0

Antiper | Dalla società dello spettacolo all’uomo-spettacolo (IAT)

Nel 1967 Guy Debord pubblica il saggio La società dello spettacolo, analisi critica della società moderna.
Se Marx afferma che “tutta la vita delle società nelle quali predominano le condizioni moderne di produzione si presenta come un’immensa accumulazione di merci”, Debord rincara dichiarando che “tutta la vita delle società nelle quali predominano le condizioni moderne di produzione si presenta come un’immensa accumulazione di spettacoli”. Lo spettacolo è dunque la principale forma di produzione della società attuale, lo spettacolo è “il capitale a un tal grado di accumulazione da divenire immagine”.

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Andrea Cengia | Le potenzialità spinoziane del free software

Il 22 agosto 2014 i membri della comunità GNU [1] hanno reso noto di aver scoperto il programma di controllo intergovernativo HACIENDA. [2] È solo l’ultima notizia in ordine di tempo che ci ricorda come i software informatici e le attività lavorative o ricreative che facciamo siano oggetto di attenzione, di sorveglianza e di sfruttamento. In questo caso, con tutta probabilità, i protagonisti in negativo sono gli stati nazionali, o meglio una loro potente alleanza; in altri casi invece i pericoli alla nostra privacy possono venire da soggetti privati.
 
Questi fatti per ampiezza e frequenza non possono essere derubricati ad eventi eccezionali. Piuttosto dovremmo ormai essere pienamente coscienti delle implicazioni politiche di queste pratiche di controllo sociale ormai assunte a sistema reticolare globale.
 
Certamente questo accade perché vi sono delle disponibilità tecnico-scientifiche inedite con centinaia di milioni di persone interconnesse grazie ad internet, agli smartphone e ai social network. Tuttavia, non va sottovalutata la portata delle trasformazioni storiche, politiche e culturali che hanno caratterizzato i decenni appena passati.
 
Questi cambiamenti ci hanno gettato in un inedito scenario che può essere sintetizzato da alcune parole o concetti chiave: capitalismo finanziario, politiche neoliberiste, delocalizzazione, crisi, marginalizzazione delle soggettività politiche più significative del XX secolo (in particolar modo legate a quelle del lavoro operaio, ma in generale dipendente).
 
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Antiper | Lenin, uomo del futuro

E guardando di laggiù queste giornate,
vedrai dapprima la testa di Lenin:
il suo pensiero apre una strada di luce
dall’era degli schiavi
ai secoli della Comune.
Passeranno gli anni dei nostri tormenti
e ancora all’estate della Comune,
scalderemo la nostra vita
e la felicità, con dolcezza di frutti giganti,
maturerà sui fiori dell’ottobre.
E chi leggerà le parole di Lenin,
sfogliando le carte gialle dei decreti,
sentirà il sangue battere alle tempie
e salire le lacrime al cuore.
Quando rivedo ciò che ho vissuto
e scavo in quei giorni,
un ricordo mi balena:
fu il 25, il primo giorno.
MAJAKOVSKIJ
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Riccardo Bellofiore | Ciclo di letture del I libro del “Capitale” di Karl Marx

Video degli incontri del ciclo di letture del I libro del “Capitale” di Karl Marx organizzati dal Collettivo Noi Restiamo Torino e tenuto da Riccardo Bellofiore (Università di Bergamo)

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Emanuele Severino | La tecnica guida del mondo sostituirà tutte le ideologie

In questo intervento, Emanuele Severino usa un modo molto sofisticato per dire (o forse per non dire) che il modo di produzione capitalistico travolge qualsiasi limite etico non per “destino” ma per un fatto relativamente semplice: “Dio e morto”, ma non di morte naturale. Per meglio dire, Dio è stato assassinato dal Capitale che ne ha preso il posto e ha ridotto in schiavitù i suoi “grandi valori” e li ha collocati sotto il comando di un singolo, potentissimo, “valore”: il profitto o, detto in altri termini, l’accumulazione di capitale.
Ora, mentre il Dio cristiano era stato costruito come “ente morale” (sviluppando e riunificando gli déi eccessivamente antropomorfi delle mitologie pagane) il Dio-Capitale di certo non è un tale ente e rispetto ad esso ci si può rapportare solo in termini esclusivamente “quantitativi”: più o meno capitale, più o meno denaro, più o meno potere. L'”etica” del mondo capitalistico è straordinariamente semplice: “bene” è avere più capitale; “male” è averne meno….

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Zygmunt Bauman | L’economicizzazione del conflitto di classe

L’economicizzazione del conflitto di classe è uno dei capitoli che formano il libro Memorie di classe di Zygmunt Bauman. Si tratta di un brano che prova a mostrare il meccanismo di integrazione nella riproduzione capitalistica della ribellione operaia che si determinò nelle prime fasi di “industrializzazione”.

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Antiper | Understanding media. Il mezzo è il messaggio (IAT)

Materiali preparatori  Carlo Formenti, I guri pentiti rileggono McLuhan Carlo Formenti, La riscossa dei tecnoentusiasti del Web. Alcune riflessioni critiche Marshall McLuhan, From Understanding Media: The Extensions of Man (1964) Marshall McLuhan, Gli strumenti del comunicare Stefano Cristante, McLuhan mistico della rete (Aut...

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Antiper | Partito e organizzazione

Antiper, Partito e organizzazione, Contributo per il Forum su Partito e organizzazione, Roma, 27 febbraio 2010, eBook, 60 pag., A5, Prima edizione: febbraio 2010, Riformattato nel settembre 2014 per la raccolta “Quattordici anni”, OPUSCOLO, COPERTINA “Il nostro...

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Antiper | Il ciclo sgonfiato

  OPUSCOLO COPERTINA   Antiper Il ciclo sgonfiato Riflessione aperta sulla situazione politica italiana dopo le elezioni del 13-14 aprile 2008 …………………………………………………………… eBook, 92 pag., A5 Prima edizione: agosto 2008 Riformattato nel settembre 2014 per la raccolta...

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Carlo Formenti | I guru pentiti rileggono McLuhan

Il testo che segue riproduce parte del terzo capitolo del saggio Felici e sfruttati. Capitalismo digitale ed eclissi del lavoro, che sarà in libreria il 27 aprile prossimo per i tipi di EGEA. Invece di evidenziare i tagli con puntini di sospensione, si è preferito giuntare le parti estratte tramite interpolazioni ad hoc, per cui il testo presenta alcune varianti rispetto all’originale (sono state eliminate anche le note). Per le tesi dei tre autori citati, vedi Andrew Keen, Dilettanti.com, De Agostini, Milano 2009; Jaron Lanier, Tu non sei un gadget, Mondadori, Milano 2010; Nicholas Carr, Internet ci rende stupidi?, Cortina, Milano 2011.