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Antiper | Althusser, Ideologia e apparati ideologici di Stato (IAT)

Abbiamo ri-trascritto da una vecchia edizione del 1976 questo testo di Louis Althusser, ormai quasi introvabile, dedicato alla sua formulazione del concetto di ideologia e alla riproduzione del modo di produzione capitalistico nel campo, appunto, dell’ideologia. Un testo che ha fatto molto discutere e dal quale emerge una dura critica verso il sistema scolastico, apparato ideologico di Stato e strumento di formazione delle “tèchne” necessarie alla produzione capitalistica. Un testo da rileggere e da discutere (Antiper).

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Louis Althusser | Ideologia e apparati ideologici di Stato

Titolo originale dell’opera: Ideologie et appareils ideologiques d’Etat  | Titolo Dedalo libri: Sull’ideologia | Traduzione dal francese di Massimo GalleraniPrima edizione Dedalo libri: ottobre 1976 | Prima edizione Autoproduzioni: novembre 2014 EBOOK, 52 pag., A5, COPERTINA “Dobbiamo ora...

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Gianni Vattimo | Lukács alla difesa di Marx

Discorso inattuale, mentre il marxismo si trasforma 
«Tuttolibri» supplemento de «La Stampa» 14 maggio 1977
Gyorgy Lukács, Ontologia dell’essere sociale, I Editori Riuniti, Roma 408 pagine, 5800 lire
 
Avendo vissuto direttamente, come nessun altro filosofo della sua epoca, i momenti decisivi della storia dei comunismo novecentesco e i problemi della sua trasformazione, Lukács si era proposto, negli ultimi anni della sua vita, un vasto programma di lavoro che mirava a una verace propria rifondazione del marxismo. Il capitalismo che Marx ha conosciuto e in relazione a cui ha formulato la propria teoria – pensava Lukács – si è profondamente trasformato; si tratta, senza abbandonare Marx, di ripensare il marxismo tenendo conto di queste trasformazioni. Esse sono principalmente, da un lato, una insospettata capacità del capitalismo di superare le proprie crisi cicliche, che non danno luogo al suo crollo, come si attendeva un certo fatalismo rivoluzionario; dall’altro, la crescente importanza che nella società capitalistica avanzata assume il problema del consenso delle masse; quest’ultimo elemento dà un rilievo tutto speciale a problemi e bisogni, come ad esempio il bisogno religioso, che certo pensiero materialistico ha avuto spesso la tendenza a liquidare troppo sbrigativamente. All’esigenza di una rifondazione del marxismo intende rispondere appunto quest’opera lukacsiana, terminata poco prima della morte dell’autore (1971), di cui esce ora in italiano la prima parte, che costitiuisce una sorta di ampia introduzione storica al problema. 
Antiper | Dalla società dello spettacolo all’uomo-spettacolo (IAT) 0

Antiper | Dalla società dello spettacolo all’uomo-spettacolo (IAT)

Nel 1967 Guy Debord pubblica il saggio La società dello spettacolo, analisi critica della società moderna.
Se Marx afferma che “tutta la vita delle società nelle quali predominano le condizioni moderne di produzione si presenta come un’immensa accumulazione di merci”, Debord rincara dichiarando che “tutta la vita delle società nelle quali predominano le condizioni moderne di produzione si presenta come un’immensa accumulazione di spettacoli”. Lo spettacolo è dunque la principale forma di produzione della società attuale, lo spettacolo è “il capitale a un tal grado di accumulazione da divenire immagine”.

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Andrea Cengia | Le potenzialità spinoziane del free software

Il 22 agosto 2014 i membri della comunità GNU [1] hanno reso noto di aver scoperto il programma di controllo intergovernativo HACIENDA. [2] È solo l’ultima notizia in ordine di tempo che ci ricorda come i software informatici e le attività lavorative o ricreative che facciamo siano oggetto di attenzione, di sorveglianza e di sfruttamento. In questo caso, con tutta probabilità, i protagonisti in negativo sono gli stati nazionali, o meglio una loro potente alleanza; in altri casi invece i pericoli alla nostra privacy possono venire da soggetti privati.
 
Questi fatti per ampiezza e frequenza non possono essere derubricati ad eventi eccezionali. Piuttosto dovremmo ormai essere pienamente coscienti delle implicazioni politiche di queste pratiche di controllo sociale ormai assunte a sistema reticolare globale.
 
Certamente questo accade perché vi sono delle disponibilità tecnico-scientifiche inedite con centinaia di milioni di persone interconnesse grazie ad internet, agli smartphone e ai social network. Tuttavia, non va sottovalutata la portata delle trasformazioni storiche, politiche e culturali che hanno caratterizzato i decenni appena passati.
 
Questi cambiamenti ci hanno gettato in un inedito scenario che può essere sintetizzato da alcune parole o concetti chiave: capitalismo finanziario, politiche neoliberiste, delocalizzazione, crisi, marginalizzazione delle soggettività politiche più significative del XX secolo (in particolar modo legate a quelle del lavoro operaio, ma in generale dipendente).
 
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Antiper | Lenin, uomo del futuro

E guardando di laggiù queste giornate,
vedrai dapprima la testa di Lenin:
il suo pensiero apre una strada di luce
dall’era degli schiavi
ai secoli della Comune.
Passeranno gli anni dei nostri tormenti
e ancora all’estate della Comune,
scalderemo la nostra vita
e la felicità, con dolcezza di frutti giganti,
maturerà sui fiori dell’ottobre.
E chi leggerà le parole di Lenin,
sfogliando le carte gialle dei decreti,
sentirà il sangue battere alle tempie
e salire le lacrime al cuore.
Quando rivedo ciò che ho vissuto
e scavo in quei giorni,
un ricordo mi balena:
fu il 25, il primo giorno.
MAJAKOVSKIJ
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Riccardo Bellofiore | Ciclo di letture del I libro del “Capitale” di Karl Marx

Video degli incontri del ciclo di letture del I libro del “Capitale” di Karl Marx organizzati dal Collettivo Noi Restiamo Torino e tenuto da Riccardo Bellofiore (Università di Bergamo)

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Emanuele Severino | La tecnica guida del mondo sostituirà tutte le ideologie

In questo intervento, Emanuele Severino usa un modo molto sofisticato per dire (o forse per non dire) che il modo di produzione capitalistico travolge qualsiasi limite etico non per “destino” ma per un fatto relativamente semplice: “Dio e morto”, ma non di morte naturale. Per meglio dire, Dio è stato assassinato dal Capitale che ne ha preso il posto e ha ridotto in schiavitù i suoi “grandi valori” e li ha collocati sotto il comando di un singolo, potentissimo, “valore”: il profitto o, detto in altri termini, l’accumulazione di capitale.
Ora, mentre il Dio cristiano era stato costruito come “ente morale” (sviluppando e riunificando gli déi eccessivamente antropomorfi delle mitologie pagane) il Dio-Capitale di certo non è un tale ente e rispetto ad esso ci si può rapportare solo in termini esclusivamente “quantitativi”: più o meno capitale, più o meno denaro, più o meno potere. L'”etica” del mondo capitalistico è straordinariamente semplice: “bene” è avere più capitale; “male” è averne meno….

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Zygmunt Bauman | L’economicizzazione del conflitto di classe

L’economicizzazione del conflitto di classe è uno dei capitoli che formano il libro Memorie di classe di Zygmunt Bauman. Si tratta di un brano che prova a mostrare il meccanismo di integrazione nella riproduzione capitalistica della ribellione operaia che si determinò nelle prime fasi di “industrializzazione”.

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Antiper | Understanding media. Il mezzo è il messaggio (IAT)

Materiali preparatori  Carlo Formenti, I guri pentiti rileggono McLuhan Carlo Formenti, La riscossa dei tecnoentusiasti del Web. Alcune riflessioni critiche Marshall McLuhan, From Understanding Media: The Extensions of Man (1964) Marshall McLuhan, Gli strumenti del comunicare Stefano Cristante, McLuhan mistico della rete (Aut...

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Antiper | Partito e organizzazione

Antiper, Partito e organizzazione, Contributo per il Forum su Partito e organizzazione, Roma, 27 febbraio 2010, eBook, 60 pag., A5, Prima edizione: febbraio 2010, Riformattato nel settembre 2014 per la raccolta “Quattordici anni”, OPUSCOLO, COPERTINA “Il nostro...

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Antiper | Il ciclo sgonfiato

  OPUSCOLO COPERTINA   Antiper Il ciclo sgonfiato Riflessione aperta sulla situazione politica italiana dopo le elezioni del 13-14 aprile 2008 …………………………………………………………… eBook, 92 pag., A5 Prima edizione: agosto 2008 Riformattato nel settembre 2014 per la raccolta...

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Carlo Formenti | I guru pentiti rileggono McLuhan

Il testo che segue riproduce parte del terzo capitolo del saggio Felici e sfruttati. Capitalismo digitale ed eclissi del lavoro, che sarà in libreria il 27 aprile prossimo per i tipi di EGEA. Invece di evidenziare i tagli con puntini di sospensione, si è preferito giuntare le parti estratte tramite interpolazioni ad hoc, per cui il testo presenta alcune varianti rispetto all’originale (sono state eliminate anche le note). Per le tesi dei tre autori citati, vedi Andrew Keen, Dilettanti.com, De Agostini, Milano 2009; Jaron Lanier, Tu non sei un gadget, Mondadori, Milano 2010; Nicholas Carr, Internet ci rende stupidi?, Cortina, Milano 2011.

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Carlo Formenti | Prefazione a “Utopie letali”

“Utopie Letali” è un titolo spiazzante, che suscita curiosità e perplessità. Questo perché si tratta in qualche modo di un ossimoro, visto che siamo soliti associare un significato positivo alla parola utopia, usandola come sinonimo di sogni, desideri e speranze in un mondo migliore. Perché dunque affiancarle quell’aggettivo: letali? Eppure sappiamo che, a volte, le utopie producono effetti imprevedibili, se non catastrofici.

Le destre, per esempio, ce lo ricordano continuamente, soprattutto dopo la caduta dei regimi socialisti dell’Est Europa: avete visto quanti orrori ha generato l’utopia comunista? Un ritornello che, in campagna elettorale, viene usato per proiettare un’ombra inquietante su una sinistra socialdemocratica che ha scontato da tempo i suoi peccati e che, della parola comunista, non ricorda nemmeno il significato, mentre, negli attacchi alle sinistre radicali, acquisisce il sapore di un esorcismo contro il vecchio spettro che non si decide sparire….

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Carlo Formenti | La riscossa dei tecnoentusiasti del Web. Alcune riflessioni critiche

Nel 2011 pubblicai un saggio [1] nel quale sostenevo la tesi secondo cui la Nuova Economia si fonda sullo sfruttamento del lavoro gratuito di miliardi di utenti della Rete. Un lavoro che innescò meno polemiche di quanto mi aspettassi, perché, evidentemente, avevo sfondato una porta aperta. Infatti oggi quella tesi è ampiamente condivisa, benché se ne traggano conseguenze divergenti sul piano economico, politico e ideologico. Uno dei paragrafi del terzo capitolo si intitolava I guru pentiti rileggono McLuhan e analizzava, fra gli altri, il pensiero di Nicholas Carr, Jaron Lanier e Sherry Turkle, tre autori che, già ardenti fautori della rivoluzione digitale, avevano successivamente maturato una visione più critica degli effetti di Internet su economia, società e cultura.

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Federico Sbandi | L’esperimento di Facebook: emozioni contagiose e utenti ingenui

Nella settimana tra l’11 e il 18 gennaio 2012 Facebook compie un esperimento sociale utilizzando come campione di riferimento 689.003 dei suoi utenti. Per il tempo dell’esperimento modifica l’EdgeRank, ovvero l’algoritmo che regola le sorti dei contenuti che compaiono sulla Home degli iscritti alla piattaforma di social networking. Attraverso un sistema di analisi computerizzata dei testi, sfruttando il software Linguistic inquiry and word count, riesce a determinare il sentiment dei contenuti pubblicati dagli amici del campione di riferimento: 4 milioni di parole positive e 1,8 milioni di parole negative su un totale di 3 milioni di post analizzati.

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AA.VV. | Experimental evidence of massive-scale emotional contagion through social networks

Federico Sbandi – L’esperimento di Facebook: emozioni contagiose e utenti ingenui (dailystorm.it)

Emotional states can be transferred to others via emotional contagion, leading them to experience the same emotions as those around them. Emotional contagion is well established in laboratory experiments (1), in which people transfer positive and negative moods and emotions to others. Similarly, data from a large, real-world social network collected over a 20-y period suggests that longer-lasting moods (e.g., depression, happiness) can be transferred through networks as well (2, 3).

 
The interpretation of this network effect as contagion of mood has come under scrutiny due to the study’s correlational nature, including concerns over misspecification of contextual variables or failure to account for shared experiences (4, 5), raising important questions regarding contagion processes in networks. An experimental approach can address this scrutiny directly; however, methods used in controlled experiments have been criticized for examining emotions after social interactions. Interacting with a happy person is pleasant (and an unhappy person, unpleasant). As such, contagion may result from experiencing an interaction rather than exposure to a partner’s emotion. Prior studies have also failed to address whether nonverbal cues are necessary for contagion to occur, or if verbal cues alone suffice. Evidence that positive and negative moods are correlated in networks (2, 3) suggests that this is possible, but the causal question of whether contagion processes occur for emotions in massive social networks remains elusive in the absence of experimental evidence. Further, others have suggested that in online social networks, exposure to the happiness of others may actually be depressing to us, producing an “alone together” social comparison effect (6).
 
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Antiper | La bella mente e la gelida manina. Strategie competitive e strategie cooperative. Capitalismo vs comunismo

John Nash è divenuto noto al grande pubblico per essere stato impersonato da Russell Crowe nel film A beautiful mind che racconta la sua vita e la sua sofferenza psichica; Nash, afflitto per molti anni da schizofrenia paranoide, internato, sottoposto ad elettroshock, è stato a lungo convinto di lavorare per la CIA alla decifrazione di messaggi in codice dei sovietici. Un particolare significativo, questo, che parla di un uomo che pensava di aiutare il proprio paese a combattere i comunisti. Eppure, proprio le sue intuizioni a proposito della Teoria dei giochi (che gli sono valse il Premio Nobel per l’Economia nel 1994) possono essere considerate, da un certo punto di vista, un formidabile argomento a favore del comunismo.

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Antiper | Essere antifascisti. Riflessioni su fascismo e democrazia

In Italia il fascismo, come particolare formazione economico-sociale di tipo capitalistico, è esistito per circa un ventennio, dall’inizio degli anni ’20 all’inizio degli anni ’40 del ‘900. I fascisti, invece, sono esistiti ben oltre la fine del fascismo storico e tuttora esistono e da qualche anno si fa un gran parlare del loro ritorno al centro della scena politica e di una sorta di “fascistizzazione” in atto.
C’è chi afferma che il pericolo viene soprattutto dal neo-fascismo di gruppi come Forza Nuova, Fiamma Tricolore, Casa Pound, La Destra…; c’è chi sostiene, invece, che il pericolo viene dal camaleontismo “post-fascista” e in “doppio petto” di Gianfranco Fini; c’è chi vede nella Lega Nord la “vera nuova destra” e chi afferma che Silvio Berlusconi è il “nuovo duce”. È evidente (anche senza scomodare ulteriori definizioni come quella di social-fascismo) che ci sono in circolazione un po’ troppi “pericoli principali” e che gli “antifascisti” stentano a cogliere la dialettica tra le varie componenti che formano ciò che una volta si sarebbe chiamato “blocco reazionario” (Dall’Introduzione).

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Alfonso Maurizio Iacono | La naturalizzazione

Alfonso Maurizio Iacono, La naturalizzazione, VI Capitolo del libro Autonomia, potere, minorità, Feltrinelli, 2000, pag. 175, EBOOK, COPERTINA, 12 pag., A5, Prima edizione Autoproduzioni: settembre 2014 La naturalizzazione è quel processo che ci fa accettare il mondo...