Pierpaolo Cesaroni | Processo con soggetto. Il marxismo di Alain Badiou
Processo con soggetto. Il marxismo di Alain Badiou | Intervento di Pierpaolo Cesaroni al Seminario “Karl Marx: soggettività e trasformazione” Padova, 30 maggio 2016
Processo con soggetto. Il marxismo di Alain Badiou | Intervento di Pierpaolo Cesaroni al Seminario “Karl Marx: soggettività e trasformazione” Padova, 30 maggio 2016
Seminario: “Karl Marx: soggettività e trasformazione”
The debates concerning the present and future of China—an “emerging” power—always leave me unconvinced. Some argue that China has chosen, once and for all, the “capitalist road” and intends even to accelerate its integration into contemporary capitalist globalization. They are quite pleased with this and hope only that this “return to normality” (capitalism being the “end of history”) is accompanied by development towards Western-style democracy (multiple parties, elections, human rights)
“«Non appena non ci saranno più classi sociali da mantenere nell’oppressione, non appena, con l’eliminazione del dominio di classe e della lotta per l’esistenza individuale fondata sull’anarchia della produzione sinora esistente, saranno eliminati anche le collisioni e gli eccessi che sorgono da tutto ciò, non ci sarà da reprimere più niente di ciò che rendeva necessaria una forza repressiva particolare, uno Stato»”
Alain Badiou, A proposito del divenire contemporaneo delle ragazze, tratto da La vera vita. Appello alla corruzione dei giovani, Ponte alle grazie, 2016, PDF, A4, 14 pag.
Il secolo, dunque, non è in alcun modo un secolo di “ideologie” nel senso dell’immaginario e delle utopie. La sua determinazione soggettiva principale è la passione del reale, di ciò che è immediatamente praticabile qui e ora. Abbiamo dimostrato che l’importanza della finzione non è che una conseguenza di tale passione
La tua introduzione ai testi filosofico-politici di Mao pubblicata da Verso è, come sempre, di grande interesse. Per cominciare direi, come è mia abitudine e di contro alla tua reputazione – frutto di una falsificazione del tutto francese – di uomo di spettacolo e di buffone del concetto (hanno detto altrettanto del nostro maestro Lacan, sentiamoci rassicurati!) che questa tua introduzione è leale, profonda e coraggiosa.
One of the most devious traps which lurk for Marxist theorists is the search for the moment of the Fall, when things took the wrong turn in the history of Marxism: was it already the late Engels with his more positivist-evolutionary understanding of historical materialism? Was it the revisionism AND the orthodoxy of the Second International? Was it Lenin? Or was it Marx himself in his late work, after he abandoned his youthful humanism (as some “humanist Marxists” claimed decades ago)?
“La legge della contraddizione inerente alle cose, ossia la legge dell’unità degli opposti, è la legge fondamentale della dialettica materialista. Lenin ha detto: “La dialettica, in senso stretto, è lo studio delle contraddizioni nell’essenza stessa degli oggetti. […]”. Lenin ha affermato più volte che questa legge è l’essenza della dialettica; ha anche detto che essa costituisce il nocciolo della dialettica. Perciò, studiando questa legge, non possiamo non toccare una vasta cerchia di temi, un vasto numero di questioni filosofiche. Se riusciremo a chiarirli tutti, arriveremo a comprendere la sostanza della dialettica materialista”.
Quello di Antropocene è un concetto che si muove a cavallo tra geologia, filosofia,
storia.
“Portato alla ribalta della comunità scientifica dal Nobel per la chimica Paul Crutzen nel 2000, e indicante la supposta era geologica, successiva all’Olocene, in cui l’uomo sarebbe diventato il principale fattore di trasformazione e corruzione delle condizioni ambientali terrestri, l’Antropocene ha conosciuto negli ultimi anni una grande e proficua diffusione soprattutto nelle scienze sociali e in filosofia. Una diffusione sicuramente maggiore rispetto a quella sviluppatasi all’interno della comunità dei geologi, dove per quanto dibattuta, tale nozione non è stata ancora validata, poiché determinare un’epoca geologica richiede metodologie specifiche, analisi globali e su di una scala temporale diversa da quelle proposte dagli scienziati ambientali come Crutzen o dagli storici come Chakrabarty (2009)”
Alain Badiou, La vera vita. Appello alla corruzione dei giovani, Ponte alle grazie, Firenze, 2016, EBOOK
In Italia il fascismo, come particolare formazione economico-sociale di tipo capitalistico, è esistito per circa un ventennio, dall’inizio degli anni ’20 all’inizio degli anni ’40 del ‘900. I fascisti, invece, sono esistiti ben oltre la fine del fascismo storico [1] e tuttora esistono e da qualche anno si fa un gran parlare del loro ritorno al centro della scena politica e di una sorta di “fascistizzazione” in atto.
Proletariato
scatena il tuono della tua voce
dimentica
la debolezza del perdono
Assassinato
da una banda di ladri e di fascisti
per l’ultima volta
Vorovski
passa da Mosca.
Proletariat,
unchain your voices’ thunder,
forget
universal clemency’s softness.
Murdered
by a gang of fascists and plunderers,
for the last time
through Moscow
today goes Vorovsky
Oggi,
proletariato,
scatena
il tuono
delle voci,
dimentica
la cera del perdono.
Finito
dalla banda ladra di fascisti,
per l’ultima volta
Vorovski
passerà per Mosca.
La penetrante analisi delle conseguenze negative del capitalismo in agricoltura e, più in generale, l’attenzione di Marx ed Engels per il versante uomo-natura della dialettica storica, non sono aspetti casuali e secondari: sono diretta conseguenza della loro visione del mondo, del loro metodo d’analisi, di un’attenzione sistematica e metodica, critica ma partecipe agli sviluppi scientifici del loro tempo. Non solo verso quelle discipline che hanno stretta attinenza con la società (come fu il caso dell’interesse per la nascente etnologia, e non solo per l’opera di Morgan) ma anche verso le scienze naturali e la matematica. Le opere di Marx sono zeppe di riferimenti alle scoperte della biologia, della chimica, dell’agronomia.
Le elezioni inglesi sembrano aver prodotto un esito chiaro: Boris Johnson e i Conservatori hanno vinto, Jeremy Corbyn e la “sinistra” hanno perso, il “popolo” inglese vuole la Brexit. Ma le cose stanno davvero in questo modo?
Questo volume conclude un trentennio di ricerche che Aldo Giannuli – il maggior esperto nella materia – ha svolto in decine di archivi, consultando centinaia di migliaia di documenti, anche per conto di diverse Procure della Repubblica. Oltre a far luce per la prima volta su una grande quantità di episodi determinanti del periodo della «strategia della tensione»…
Le ‘stragi nere’ iniziano il 12 dicembre 1969 con Piazza Fontana e terminano il 4 agosto 1974 con l’attentato al treno Italicus. Alcuni giorni dopo la bomba di Milano, il settimanale britannico “The Observer” parlerà di ‘strategia della tensione’, riferendosi non solo alle bombe ma al modo in cui sono stati strumentalizzati attentati e disordini sociali, chiamando in causa la stampa e i politici. La stagione dello stragismo, ignota ai Paesi dell’Europa occidentale, ha minato le istituzioni democratiche e la convivenza sociale dell’Italia, con l’aggravante che in quarant’anni non sono stati condannati né i mandanti né gran parte degli esecutori. Solo in sede storica si è fatto un po’ di ordine. Mirco Dondi ricostruisce gli episodi stragisti, soffermandosi in particolare sul loro impatto immediato.
La strage di Piazza Fontana e la “strategia della tensione” (nella sua più vasta accezione) costituiscono un “insegnamento” importante anche per l’attualità perché mostrano come possa reagire uno Stato “democratico” di fronte alla perdita, anche solo ipotetica, del proprio consenso e del proprio potere istituzionale.
Come abbiamo scritto in altre occasioni, il fascismo e i fascisti sono strumenti ai quali il potere capitalistico ricorre quando non è più in grado di legittimarsi attraverso la “democrazia” ma, come ci mostra proprio la “strategia della tensione” in Italia, possono essere usati dal potere anche per ri- legittimarsi
Dialettica / Letture / Marxismo e comunismo / Pensieri / Villaggio globale
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