Categoria: Resistenze

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Etienne Balibar | Lenin, i comunisti e l’immigrazione

Nell’ottobre del 1913, Lenin pubblica un articolo poco conosciuto su “Il capitalismo e l’immigrazione dei lavoratori” [2]. Qui egli afferma che

“Il capitalismo ha creato un tipo particolare di migrazione di popoli. I paesi che si sviluppano industrialmente in fretta, introducendo più macchine e soppiantando i paesi arretrati nel mercato mondiale, elevano il salario al di sopra della media e attirano gli operai salariati di quei Paesi.

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Laboratorio Marxista | Introduzione a “Volante rossa” di Cesare Bermani (in Primo Maggio)

La nascita del PCd’I nel gennaio ’21 a Livorno arriva in ritardo, sia per tentare di orientare in senso rivoluzionario il movimento del “biennio rosso”, sia per impedire – o...

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Intervista ad Alain Badiou | Uscire dalla crisi? L’unica strada è la rivoluzione

…cosa resta del marxismo? È ancora uno strumento utile per criticare e analizzare la situazione socio-economica in cui ci troviamo?

Il marxismo non è solo “utile”, è il solo pensiero generale che possa illuminare il mondo contemporaneo ed essere alla base di una nuova politica. Tutti i concetti importanti di Marx sono molto più veri oggi che ai suoi tempi. Il mercato mondiale, per esempio, è molto più reale oggi che nel 1850. Per non parlare della creazione di una disoccupazione di massa: ci sono, nel mondo d’oggi, circa due miliardi di esseri umani che costituiscono ciò che si definisce il “surplus”. Persone che non sono né dei salariati, né dei proprietari, né dei consumatori. Insomma, non sono niente. Dall’altro lato, c’è la concentrazione del capitale: ad oggi, 264 persone possiedono l’eqiuivalente di quello che possiedono gli altri tre miliardi. Il mondo intero è sotto la legge, prevista da Marx, di un’oligarchia finanziaria estremamente meschina. Marx diceva anche che i governi erano «le fondamenta del potere del Capitale» e oggi tutti possono rendersi conto più facilmente che non 150 anni fa. E poi, chi crede ancora che un voto possa cambiare le cose? Insomma, è dalla visione marxista che bisogna partire, applicando al nostro mondo ciò che Marx aveva anticipato – e che dimostra il suo genio.

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Wu Ming | Per Bruno Fanciullacci

A Firenze è un “largo”, a Pontassieve una “via”. Largo e Via Bruno Fanciullacci. Due targhe inaugurate di recente (2002 e 2003), tra polemiche politiche e querele incrociate. Fanciullacci fu un partigiano gappista, medaglia d’oro della Resistenza. Alcuni lo ritengono un killer (“l’assassino di Giovanni Gentile”), altri – noi compresi – un eroe. Pochi sinora lo hanno considerato un filosofo. E’ tempo di omaggiarlo in quella veste. Sì, filosofo. Una nomea da riscattare, dopo anni di utilizzi arrischiati tipo “il filosofo Rocco Buttiglione”, di torpore accademico e convegni trascorsi a spaccare in sedici il pelo trovato nell’uovo.

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Gunther Anders | La resistenza atomica

Noi siamo condannati a tutto ciò che è stato inventato una volta per tutte. E questo per il semplice fatto che possiamo sempre riprodurlo; e non solo possiamo, ma in quanto produttori di massa ci sentiamo in dovere di produrre di ogni modello il maggior numero possibile di esemplari; e non solo ci sentiamo in dovere di farlo, ma effettivamente siamo incapaci, d’improvviso, di non essere tali: ossia non saper più fare d’un tratto ciò che sappiamo fare.
Sicuramente Platone non avrebbe mai potuto immaginare che un giorno si sarebbe venuto a creare un tale funesto intreccio di idea e maledizione.

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Laboratorio Marxista | Fino alla fine del vostro mondo. Fino alla nascita del nostro

Fino alla fine del vostro mondo. Fino alla nascita del nostro.
Solidarietà ai fratelli e alle sorelle del Libano, della Palestina, dell’Iraq

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Antiper | I nemici non sono tutti uguali. E neppure gli amici

Quando pensiamo al grado di “inimicizia” verso gli interessi dei lavoratori ognuno di noi ha, in modo più o meno consapevole, una propria scala di priorità: noi, ad esempio, riteniamo che il nemico principale della possibilità di sviluppo sociale dell’umanità sia oggi l’imperialismo ovvero il capitalismo dell’epoca dei monopoli, della finanza, dell’esportazione dei capitali, ecc…

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Antiper | Sempre dalla parte dei popoli colpiti dall’imperialismo

In generale non siamo amanti di organizzazioni politiche caratterizzate da un forte richiamo religioso (come Hamas a Gaza o Hezbollah in Libano) e pensiamo che queste organizzazioni non ci metterebbero un attimo, avendone la forza, a combattere anche contro i comunisti ove questi portassero avanti con coerenza il loro programma laico, socialista e rivoluzionario: ciò nonostante pensiamo che con queste forze – quando si battono contro i piani dell’imperialismo (e del sionismo) in Medio Oriente – sarebbe irragionevole escludere qualsiasi terreno comune d’azione e di resistenza, come invece pensiamo che sia necessario fare nei confronti di coloro che – pur definendosi “comunisti” – appoggiano le missioni imperialiste di guerra, italiane o francesi, con o senza ONU.

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Primomaggio | Sorvegliare (identificare) e punire. Carceri e cpt/cie: luoghi di reclusione sociale

Un tempo la violenza materiale e culturale con cui quella disciplina ci veniva imposta la sentivamo sulla nostra pelle e ci spingeva alla ribellione. Quella disciplina a cui eravamo costretti poteva diventare auto-disciplina, forza, organizzazione, identità, necessità di trasformazione, volontà di riconquista della nostra umanità.

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CSPAAAL | Resistenza senza confini

IL CSPAL (Comitato di Solidarietà con i Popoli dell’America Latina) nacque all’inizio del 2002 dopo le giornate di rivolta che avevano scosso l’Argentina a seguito del tracollo economico-finanziario e del blocco dei conti correnti del dicembre 2001. In quelle giornate la repressione provocò decine di morti; ciò nonostante vi fu un moto di ribellione generale che si sviluppò non solo contro la crisi, ma anche contro il clima di terrore e di assuefazione imposto dalla sanguinaria dittatura del 1976-1982

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Primomaggio | Noi stiamo con gli “squadristi”

Durante la manifestazione di Torino del 16 maggio scorso, convocata ufficialmente contro i pericoli per l’occupazione derivanti dal progetto Marchionne per la FIAT, c’è stata la contestazione dei lavoratori di Pomigliano relegati nel “reparto confino” di Nola.

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Primomaggio | Ripartire dalle lotte. Considerazioni su ATM, Melfi ed altro

Nel corso dell’ultimo anno e mezzo l’Italia è stata attraversata da una lunga serie di mobilitazioni: dal gruppo Fiat (con la resistenza di Termini Imerese e quella ormai storica dell’Alfa di Arese) agli aeroportuali dell’Alitalia, dai lavoratori delle ditte subappaltatrici delle pulizie ferroviarie ai metalmeccanici contro il nuovo contratto, dalla scuola contro la riforma Moratti alla difesa dell’art.18… -, senza contare una miriade di altre iniziative di lotta che dal settore privato al pubblico impiego hanno visto scendere in sciopero e in piazza milioni di lavoratori.

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Primomaggio | Un foglio dei lavoratori. Per un collegamento di lotta e di informazione

Questo foglio nasce per iniziativa di lavoratori, precari, disoccupati… della zona apuo-versiliese che ritengono utile sviluppare un confronto stabile e trasversale alle organizzazioni sindacali tra le varie situazioni di lavoro e di lotta.

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Hebe De Bonafini | Discorso alla manifestazione contro la guerra in Iraq a Camp Darby, 8 marzo 2003

Nosotras, las Madres de Plaza de Mayo, estamos aquí para denunciar al imperialismo que nos quiere destruir; a ese imperialismo que quiere ser el dueño del mundo.

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Laboratorio Marxista | Contro la guerra imperialista non bastano le bandiere della pace

In tutto il mondo cresce la protesta contro la guerra. Milioni di persone si oppongono ad un attacco che trova le sue ragioni nel tentativo degli USA di realizzare un controllo diretto su fonti energetiche primarie (come il petrolio) e su un’area fondamentale dal punto di vista strategico

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Laboratorio Marxista | Contributo al Seminario Internazionale contro la Tortura attraverso l’Isolamento di Nordwijk (dicembre 2002)

I compagni del Laboratorio Marxista partecipano al Seminario Internazionale contro la Tortura attraverso l’Isolamento di Noordwik nell’intento di contribuire alla costruzione di un vasto fronte di solidarietà contro la repressione che sappia porre un argine alla offensiva reazionaria delle borghesia imperialista e permettere una migliore difesa dell’agibilità politica e democratica delle organizzazioni e delle aree rivoluzionarie in Europa e nel mondo.