Categoria: Potere è giustizia
La strage di Piazza Fontana e la “strategia della tensione” (nella sua più vasta accezione) costituiscono un “insegnamento” importante anche per l’attualità perché mostrano come possa reagire uno Stato “democratico” di fronte alla perdita, anche solo ipotetica, del proprio consenso e del proprio potere istituzionale.
Come abbiamo scritto in altre occasioni, il fascismo e i fascisti sono strumenti ai quali il potere capitalistico ricorre quando non è più in grado di legittimarsi attraverso la “democrazia” ma, come ci mostra proprio la “strategia della tensione” in Italia, possono essere usati dal potere anche per ri- legittimarsi
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Gli strateghi della “strategia della tensione” sono convinti che le bombe non potranno non suscitare una reazione armata dei comunisti (almeno di quelli che cominciano ad organizzarsi alla sinistra del PCI dopo il ’68 e l’“autunno caldo”). Pensano anche che vi sarà (come in effetti vi fu) una radicalizzazione di settori dello stesso PCI.
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Negli anni ’60 il quadro internazionale è ancora dominato dalla divisione del mondo nei due “campi”: capitalista e socialista. Cina ed Unione Sovietica, aldilà del giudizio che possa essere dato, sostengono i vari movimenti antimperialisti in funzione anti-americana
Da anni è in atto un poderoso processo di decolonizzazione e di riconquista della sovranità nazionale in tutta una serie di paesi. Dopo la cacciata della Francia, la guerra in Vietnam (o, per meglio dire, la guerra per il controllo americano dell’Indocina) è in pieno sviluppo e i suoi riflessi sull’”opinione pubblica” americana sono molto forti
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Che negli anni ’60 qualche gruppo neofascista nutra effettivamente intenzioni eversive (ovvero di rovesciamento in senso reazionario del sistema politico-istituzionale) è noto. Ma questi gruppi possono svilupparsi ad un certo livello solo grazie all’appoggio economico e logistico dello Stato (e della Nato [1]) che però non hanno affatto intenzione di sostenere una “controrivoluzione” [2], ma solo di tenere a bada il movimento dei lavoratori che da qualche tempo sta imboccando una strada di autonomia politica ed organizzativa che sfugge anche al controllo delle stesse organizzazioni sindacali.
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Il 12 dicembre 1969, alle 17 e 37, una bomba con 7 chili di tritolo scoppia nella filiale di Milano della Banca Nazionale dell’Agricoltura in Piazza Fontana uccidendo 16 persone e ferendone altre 87. In poche ore scatta la “caccia agli anarchici” che vengono subito additati come responsabili della strage dalla Questura milanese, piena di elementi fascisti, a cominciare dal Questore Guida.
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Contributo di Antiper e di Alessandro Simoncini all’Incontro di Approfondimento Teorico (IAT) del 19 aprile 2015 “La politica come continuazione della guerra con altri mezzi. Foucault, Von Clausewitz, Marx” a partire dalla lettura di Bisogna difendere la società di Michel Foucault.
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“E se è vero che il potere politico arresta la guerra, fa regnare o tenta di far regnare una pace nella società civile, non è affatto per sospendere gli effetti...
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Tra le interpretazioni citate nel corso della bibliografia ragionata nelle sezioni precedenti, ce ne sono alcune che alludono al carattere disvelante e demistificatore della tesi di Trasimaco, senza però argomentare a fondo la portata filosofica di simile intuizione, in quanto spesso gli stessi studiosi che vi alludono non riconoscono uno spessore teoretico significativo alla posizione del sofista di Calcedonia
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C’era una volta – favoleggia Protagora – un’epoca in cui esistevano gli dei, ma non le specie mortali (320c) [1]. Quando giunse il tempo stabilito dal destino per la loro nascita, gli dei le modellarono in seno alla terra [2], usando la terra stessa, il fuoco e i loro composti [3]. Prima di farle uscire alla luce, incaricarono i due fratelli titani Prometeo ed Epimeteo – i cui nomi contengono rispettivamente il pensiero previdente e il senno del poi – di distribuire in modo appropriato le varie facoltà
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Antiper, Tutto è restato impunito, Riflessioni a 40 anni dalla strage di Piazza Fontana, OPUSCOLO, 12 pag., A4, COPERTINA, 12 dicembre 2009. Indice 1. Una bomba dello Stato contro i lavoratori2....
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