L’appello esordisce con un’affermazione interessante: se il Green Pass esiste è perché il decisore politico non ha voluto assumersi una “piena” “responsabilità”. Ma una “piena” “responsabilità” di cosa? Evidentemente, la “piena” “responsabilità” di introdurre l’obbligo vaccinale. Il Governo ha dunque usato il Green Pass come escamotage per spingere alla vaccinazione gli indecisi. Vero. Ma a questo punto bisogna domandarsi perché il decisore non si è assunto le proprie responsabilità e la risposta è semplice: perché questo avrebbe compromesso la tenuta della maggioranza che appoggia il Governo. Ergo, il Governo non ha assunto una giusta [1] misura – l’obbligo vaccinale – per non scontentare partiti che sono pieni di elettori “no vax” i quali non vogliono farsi vaccinare ed avrebbero fatto le barricate contro l’obbligo (alimentando a dismisura il consenso dell’opposizione post-fascista della Meloni e per questa ragione il certificato verde è appoggiato anche da PD e M5S).
Ne deduciamo due cose: 1) se il Green Pass esiste è per colpa dei “no vax” e dei partiti e movimenti che li rappresentano – dentro e fuori il Governo (i no vax di sinistra, che pure esistono, sono sostanzialmente irrilevanti) – e 2) il Governo ha sottomesso a valutazioni di interesse politico e di potere scelte che avrebbero dovuto essere governate solo da criteri di carattere scientifico e di tutela della salute pubblica.
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