Autore: Antiper

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Joseph Halevi | Reddito di cittadinanza? Forget it!

Di fatto redditi di cittadinanza esistono in molti paesi, anche in Australia. Sono tutti stati concepiti come ammortizzatori in un contesto di piena occupazione. Quando questa è saltata il reddito di cittadinanza è stato messo sotto pressione. E’ ovvio. Durante le fasi di piena occupazione il gettito fiscale è alto e la graduazione delle tasse era molto progressiva. Con la disoccupazione il gettito fiscale si abbassa notevolmente anche perchè con la scusa di stimolare gli investimenti viene detassato il capitale. L’insieme delle finanze pubbliche viene messo sotto pressione.

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Giulio Palermo | Cenni di storia del pensiero economico (da Dispense di Economia Politica)

da Dispense di Economia Politica 1. Cenni di storia del pensiero economico [Bibliografia di riferimento: Roncaglia, paragrafi 1-7] LA NASCITA DELL’ECONOMIA POLITICA CLASSICA Il termine “economia politica” viene dal greco:...

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Antiper | José Saramago, La caverna (Note di lettura)

“Strana immagine è la tua – disse – e strani sono quei prigionieri”. “Somigliano a noi – risposi””
È questa una delle citazioni più rappresentative de La Caverna, il libro con il quale il grande scrittore e drammaturgo portoghese Josè Saramago rivisita il mito platonico della Caverna in chiave moderna, attualizzandone la forma e le categorie di riferimento. L’antro, nel romanzo, assume i caratteri del Centro, costruzione infinita e maligna in continua espansione che tende ad sussumere sotto di sé ogni cosa, in un continuo accrescimento il cui fine è l’accrescimento stesso.

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Antiper | Chiose a Emiliano Brancaccio, “Uscire dall’euro? C’è modo e modo”

Brancaccio sembra attribuire la “deflazione salariale” (cioè la diminuzione dei salari che sta avvenendo nei “paesi periferici”) al tentativo di “salvare la moneta unica”. Ma qui sorge subito una prima questione: la politica della riduzione dei salari è davvero una novità dovuta alla “moneta unica” (ed al tentativo del suo salvataggio)? Nei paesi in cui non vige questa questa “moneta unica” (leggi Gran Bretagna o USA) la deflazione salariale non si è realizzata?

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Antiper | Con le budella dei meno peggio bisognerebbe impiccarci i peggio

I commenti ai risultati delle recenti elezioni europee sono pieni di frasi del tipo “Renzi ha avuto una grande affermazione” oppure “Grillo non ha vinto” oppure “c’è stata un’alta astensione” oppure “gli euro-scettici sono in crescita” e così via. Tutte frasi che, a seconda di chi le usa e di come vengono usate, possono servire ad argomentare una tesi oppure il suo contrario.

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Lettera sulle monete da un centesimo. Come accade che i comunisti vengano denunciati alla Digos da gente “di sinistra”

Pubblichiamo, con rammarico, questa lettera che abbiamo ricevuto.Come è scritto al suo interno, certamente ci sono cose più importanti che dovrebbero impegnare chi lotta contro il capitalismo. Ma sapere cosa...

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Giorgio Cesarale | Il Marx di David Harvey

Della ampia e stratificata opera di David Harvey, di questa singolare figura che si colloca a metà fra urbanistica e teoria sociale, si conosce ormai molto, vista la larga circolazione ottenuta da libri come La crisi della modernità, La guerra perpetua e Breve storia del neoliberismo. Meno conosciuta, tuttavia, è la sua attenta e proficua ricerca sul Capitale marxiano; ricerca che è, peraltro, alla base delle tesi sostenute nelle opere appena menzionate. Ciò che in prima battuta ci proponiamo in questo articolo è di esporre le linee fondamentali di questa ricerca, valutandone meriti e specificità. In conclusione, cercheremo di dire in quale direzione la rilettura del Capitale compiuta da Harvey ha influenzato il corso delle sue più recenti indagini teoriche.

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Antiper | Slides per lo IAT “Introduzione alla storia delle teorie sulla crisi”

Le slides sono basate sul documento di Anwar Shaikh (“Introduzione alla storia delle teorie sulla crisi”), salvo alcune considerazioni degli autori o citazioni evidenziate con un colore più chiaro. OSS: Le slides non coprono la parte che riguarda la Legge della caduta tendenziale del saggio di profitto di Marx.

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Antiper | Introduzione alla storia delle teorie sulla crisi – 1 (IAT)

Nella storia del pensiero economico possiamo distinguere tre correnti di pensiero sulla questione della riproduzione capitalistica. La prima, e la più conosciuta, è la nozione secondo cui il capitalismo è in grado di auto-riprodursi in modo automatico. [La riproduzione capitalistica] può essere regolare ed efficiente (teoria neo-classica) oppure imprevedibile e inefficiente (Keynes), ma [il sistema] comunque si auto equilibra.
Soprattutto, non ci sono limiti necessari all’esistenza storica del sistema capitalistico: che sia lasciato sé stesso (teoria neo-classica) o che sia opportunamente gestito (Keynes), esso può durare per sempre. Naturalmente, questa è sempre stata la concezione dominante nelle teorie borghesi. […] In ciò che segue discuteremo, in sezioni separate, la tradizione del “laissez faire” della teoria ortodossa e quella keynesiana (dall’Introduzione)

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Fabio Chiusi | Il taylorismo digitale, e come uscirne

C’è un “Grande Impronunciabile” nel rapporto tra lavoro, tecnologia e sorveglianza, scrive Simon Head in ‘Mindless, Why Smarter Machines are Making Dumber Humans‘ (Basic Books, pp. 230): è “il mondo dei CBS“, i Computer Business Systems i cui pioneri nell’utilizzo sono Walmart, Amazon, Ups, Dell, Toyota. Head, diviso tra la carriera universitaria alla New York University e a Oxford e la direzione dei progetti della New York Review of Books Foundation, li definisce come “amalgama di differenti tecnologie messe insieme per svolgere compiti molto complessi nel controllo e nel monitoraggio degli affari, inclusi gli impiegati“. Ovvero, strumenti per monitorare le performance “in tempo reale” e controllare ogni aspetto della vita lavorativa nell’organizzazione. E che contengono al loro interno “sistemi esperti che mimano l’intelligenza umana per svolgere compiti cognitivi che sono parte integrante dei processi di business che il sistema stesso deve gestire“.

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La contraddizione | NEuro-fobia

Origine della questione. Introduzione al 1° gennaio 2002 della moneta unica coincide con una evidente impennata dei prezzi (“1000 lire sono come 1 €”). Il ministro dell’economia Tremonti (governo Berlusconi 2) attribuisce l’aumento dei prezzi alla mutata attitudine psicologica dei consumatori; secondo il ministro Trecarte, il problema consisteva nel fatto che i “cònzumatori” italiani non avendo adeguata confidenza con monete dotate di un valore così alto (1 € e 2 €), le sperperavano impoverendosi “a loro insaputa”. Per ovviare a ciò, propone l’introduzione dell’euro di carta (la proposta resta inevasa anche a livello europeo).

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Guglielmo Forges Davanzati e Rosario Patalano – L’euro e l’illusione del ritorno alle piccole patrie monetarie

Una coscienza culturale europea ed esiste una serie di manifestazioni di intellettuali e uomini politici che sostengono la necessità di una unione europea: si può anche dire che il processo storico tende a questa unione e che esistono molte forze materiali che solo in questa unione potranno svilupparsi: se fra x anni questa unione verrà realizzata la parola nazionalismo avrà lo stesso valore archeologico che l’attuale municipalismo  Antonio Gramsci, 1931

I principali argomenti utilizzati dai sostenitori della fuoriuscita unilaterale dell’Italia dall’Unione Monetaria Europea sono schematicamente riconducibili a questi: il recupero della sovranità monetaria consentirebbe un percorso di crescita guidato dalle esportazioni, attuato mediante il tradizionale strumento della svalutazione del tasso di cambio; l’abbandono dell’euro si assocerebbe all’attuazione di politiche fiscali espansive consentendo misure di ridistribuzione del reddito, attualmente impossibili per i vincoli imposti dall’austerità. Si tratta di argomenti che reggono implicitamente su due ipotesi. In primo luogo, occorre assumere che la sequenza di eventi che si immagina sia, per così dire, automatica, ovvero che l’abbandono della moneta unica implichi l’attuazione di politiche fiscali espansive. In secondo luogo, occorre ipotizzare che l’unione monetaria in quanto tale implichi, per necessità logica, l’attuazione di politiche di austerità[1]

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Keynes blog – All’Italia conviene lasciare l’Euro. L’analisi di Merrill Lynch

Athanasios Vamvakidis e David Woo di Bank of America Merrill Lynch pronosticano l’uscita dell’Italia dall’Euro, a sorpresa, prima della Grecia, in uno studio rilasciato pochi giorni fa. O almeno è ciò che potrebbe accadere applicando la teoria dei giochi. Secondo i due economisti l’Italia potrebbe avere diversi vantaggi nell’abbandonare volontariamente l’euro, prima che siano i mercati a deciderlo. Se così facesse, godrebbe di “benefici in termini di miglioramento della competitività, crescita economica e finanza pubblica”. Il nostro paese, in particolare, non si troverebbe ancora in una posizione maggiormente vincolata come la Grecia.

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Antiper | Euro o non euro. Questo è il problema? (IAT)

Antiper | Brano sull’euro nel dibattito con Diego Fusaro Emiliano Brancaccio | Uscire dall’euro? C’è modo e modo L’euro e la crisi. Incontro con Guglielmo Carchedi Guglielmo Carchedi | For another Europe. A...

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Ernesto Screpanti | Uscire dalla crisi, ma come?

In questo articolo non voglio fare una semplice recensione. Piuttosto proverò a sviluppare una riflessione su alcune problematiche sollevate dal libro e dare qualche suggerimento. E comincerò con l’enucleare le proposte di riforma, rielaborandole nella veste di un programma politico

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Antiper | Brano sull’euro nel dibattito con Diego Fusaro

Prendi la questione dell’euro. Te lo dicemmo anche a Pietrasanta, a margine della conferenza: la tua impostazione sulla questione euro/Europa è sbagliata (come lo è quella di tutti i sovranisti in circolazione e anche quella di ampi settori della sinistra). Di per se stessa – ovvero senza condizioni – la disintegrazione dell’euro fa solo il gioco del suo principale oppositore che non sono le masse popolari europee (che non hanno nessuna voce in capitolo), ma il dollaro, ovvero l’imperialismo USA che invece di voce in capitolo ne ha molta e la usa in tutti gli scenari internazionali

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Primomaggio | Breve storia del Primo Maggio

La nascita della giornata internazionale del Primo Maggio è legata alle lotte per la settimana corta e la giornata lavorativa di 8 ore che coincidono con l’inizio dell’industrializzazione di massa negli Stati Uniti. Potrebbe sembrare che la richiesta di un salario più alto sia stata la causa scatenante dei primi scioperi negli USA, ma in realtà furono sempre poste in primo piano le richieste per la settimana corta e per il diritto di organizzazione dei lavoratori.

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Antiper | L’uomo dalla Caverna al non ancora esistente (IAT)

  Alcuni materiali preparatori  Antiper – Diderot, Platone, Marx: tre caverne. Note di lettura a Denis Diderot, L’antro di Platone  Platone – L’”Allegoria della Caverna” (da Platone, Repubblica, libro VII)  Alain Badiou –...