Autore: Antiper

0

Riccardo Bellofiore | Ciclo di letture del I libro del “Capitale” di Karl Marx

Video degli incontri del ciclo di letture del I libro del “Capitale” di Karl Marx organizzati dal Collettivo Noi Restiamo Torino e tenuto da Riccardo Bellofiore (Università di Bergamo)

0

Emanuele Severino | La tecnica guida del mondo sostituirà tutte le ideologie

In questo intervento, Emanuele Severino usa un modo molto sofisticato per dire (o forse per non dire) che il modo di produzione capitalistico travolge qualsiasi limite etico non per “destino” ma per un fatto relativamente semplice: “Dio e morto”, ma non di morte naturale. Per meglio dire, Dio è stato assassinato dal Capitale che ne ha preso il posto e ha ridotto in schiavitù i suoi “grandi valori” e li ha collocati sotto il comando di un singolo, potentissimo, “valore”: il profitto o, detto in altri termini, l’accumulazione di capitale.
Ora, mentre il Dio cristiano era stato costruito come “ente morale” (sviluppando e riunificando gli déi eccessivamente antropomorfi delle mitologie pagane) il Dio-Capitale di certo non è un tale ente e rispetto ad esso ci si può rapportare solo in termini esclusivamente “quantitativi”: più o meno capitale, più o meno denaro, più o meno potere. L'”etica” del mondo capitalistico è straordinariamente semplice: “bene” è avere più capitale; “male” è averne meno….

0

Zygmunt Bauman | L’economicizzazione del conflitto di classe

L’economicizzazione del conflitto di classe è uno dei capitoli che formano il libro Memorie di classe di Zygmunt Bauman. Si tratta di un brano che prova a mostrare il meccanismo di integrazione nella riproduzione capitalistica della ribellione operaia che si determinò nelle prime fasi di “industrializzazione”.

0

Antiper | Understanding media. Il mezzo è il messaggio (IAT)

Materiali preparatori  Carlo Formenti, I guri pentiti rileggono McLuhan Carlo Formenti, La riscossa dei tecnoentusiasti del Web. Alcune riflessioni critiche Marshall McLuhan, From Understanding Media: The Extensions of Man (1964) Marshall McLuhan, Gli strumenti...

0

Antiper | Partito e organizzazione

Antiper, Partito e organizzazione, Contributo per il Forum su Partito e organizzazione, Roma, 27 febbraio 2010, eBook, 60 pag., A5, Prima edizione: febbraio 2010, Riformattato nel settembre 2014 per la...

0

Antiper | Il ciclo sgonfiato

  OPUSCOLO COPERTINA   Antiper Il ciclo sgonfiato Riflessione aperta sulla situazione politica italiana dopo le elezioni del 13-14 aprile 2008 …………………………………………………………… eBook, 92 pag., A5 Prima edizione: agosto 2008...

0

Carlo Formenti | I guru pentiti rileggono McLuhan

Il testo che segue riproduce parte del terzo capitolo del saggio Felici e sfruttati. Capitalismo digitale ed eclissi del lavoro, che sarà in libreria il 27 aprile prossimo per i tipi di EGEA. Invece di evidenziare i tagli con puntini di sospensione, si è preferito giuntare le parti estratte tramite interpolazioni ad hoc, per cui il testo presenta alcune varianti rispetto all’originale (sono state eliminate anche le note). Per le tesi dei tre autori citati, vedi Andrew Keen, Dilettanti.com, De Agostini, Milano 2009; Jaron Lanier, Tu non sei un gadget, Mondadori, Milano 2010; Nicholas Carr, Internet ci rende stupidi?, Cortina, Milano 2011.

0

Carlo Formenti | Prefazione a “Utopie letali”

“Utopie Letali” è un titolo spiazzante, che suscita curiosità e perplessità. Questo perché si tratta in qualche modo di un ossimoro, visto che siamo soliti associare un significato positivo alla parola utopia, usandola come sinonimo di sogni, desideri e speranze in un mondo migliore. Perché dunque affiancarle quell’aggettivo: letali? Eppure sappiamo che, a volte, le utopie producono effetti imprevedibili, se non catastrofici.

Le destre, per esempio, ce lo ricordano continuamente, soprattutto dopo la caduta dei regimi socialisti dell’Est Europa: avete visto quanti orrori ha generato l’utopia comunista? Un ritornello che, in campagna elettorale, viene usato per proiettare un’ombra inquietante su una sinistra socialdemocratica che ha scontato da tempo i suoi peccati e che, della parola comunista, non ricorda nemmeno il significato, mentre, negli attacchi alle sinistre radicali, acquisisce il sapore di un esorcismo contro il vecchio spettro che non si decide sparire….

0

Carlo Formenti | La riscossa dei tecnoentusiasti del Web. Alcune riflessioni critiche

Nel 2011 pubblicai un saggio [1] nel quale sostenevo la tesi secondo cui la Nuova Economia si fonda sullo sfruttamento del lavoro gratuito di miliardi di utenti della Rete. Un lavoro che innescò meno polemiche di quanto mi aspettassi, perché, evidentemente, avevo sfondato una porta aperta. Infatti oggi quella tesi è ampiamente condivisa, benché se ne traggano conseguenze divergenti sul piano economico, politico e ideologico. Uno dei paragrafi del terzo capitolo si intitolava I guru pentiti rileggono McLuhan e analizzava, fra gli altri, il pensiero di Nicholas Carr, Jaron Lanier e Sherry Turkle, tre autori che, già ardenti fautori della rivoluzione digitale, avevano successivamente maturato una visione più critica degli effetti di Internet su economia, società e cultura.

0

Federico Sbandi | L’esperimento di Facebook: emozioni contagiose e utenti ingenui

Nella settimana tra l’11 e il 18 gennaio 2012 Facebook compie un esperimento sociale utilizzando come campione di riferimento 689.003 dei suoi utenti. Per il tempo dell’esperimento modifica l’EdgeRank, ovvero l’algoritmo che regola le sorti dei contenuti che compaiono sulla Home degli iscritti alla piattaforma di social networking. Attraverso un sistema di analisi computerizzata dei testi, sfruttando il software Linguistic inquiry and word count, riesce a determinare il sentiment dei contenuti pubblicati dagli amici del campione di riferimento: 4 milioni di parole positive e 1,8 milioni di parole negative su un totale di 3 milioni di post analizzati.

0

AA.VV. | Experimental evidence of massive-scale emotional contagion through social networks

Federico Sbandi – L’esperimento di Facebook: emozioni contagiose e utenti ingenui (dailystorm.it)

Emotional states can be transferred to others via emotional contagion, leading them to experience the same emotions as those around them. Emotional contagion is well established in laboratory experiments (1), in which people transfer positive and negative moods and emotions to others. Similarly, data from a large, real-world social network collected over a 20-y period suggests that longer-lasting moods (e.g., depression, happiness) can be transferred through networks as well (2, 3).

 
The interpretation of this network effect as contagion of mood has come under scrutiny due to the study’s correlational nature, including concerns over misspecification of contextual variables or failure to account for shared experiences (4, 5), raising important questions regarding contagion processes in networks. An experimental approach can address this scrutiny directly; however, methods used in controlled experiments have been criticized for examining emotions after social interactions. Interacting with a happy person is pleasant (and an unhappy person, unpleasant). As such, contagion may result from experiencing an interaction rather than exposure to a partner’s emotion. Prior studies have also failed to address whether nonverbal cues are necessary for contagion to occur, or if verbal cues alone suffice. Evidence that positive and negative moods are correlated in networks (2, 3) suggests that this is possible, but the causal question of whether contagion processes occur for emotions in massive social networks remains elusive in the absence of experimental evidence. Further, others have suggested that in online social networks, exposure to the happiness of others may actually be depressing to us, producing an “alone together” social comparison effect (6).
 
0

Antiper | La bella mente e la gelida manina. Strategie competitive e strategie cooperative. Capitalismo vs comunismo

John Nash è divenuto noto al grande pubblico per essere stato impersonato da Russell Crowe nel film A beautiful mind che racconta la sua vita e la sua sofferenza psichica; Nash, afflitto per molti anni da schizofrenia paranoide, internato, sottoposto ad elettroshock, è stato a lungo convinto di lavorare per la CIA alla decifrazione di messaggi in codice dei sovietici. Un particolare significativo, questo, che parla di un uomo che pensava di aiutare il proprio paese a combattere i comunisti. Eppure, proprio le sue intuizioni a proposito della Teoria dei giochi (che gli sono valse il Premio Nobel per l’Economia nel 1994) possono essere considerate, da un certo punto di vista, un formidabile argomento a favore del comunismo.

0

Antiper | Essere antifascisti. Riflessioni su fascismo e democrazia

In Italia il fascismo, come particolare formazione economico-sociale di tipo capitalistico, è esistito per circa un ventennio, dall’inizio degli anni ’20 all’inizio degli anni ’40 del ‘900. I fascisti, invece, sono esistiti ben oltre la fine del fascismo storico e tuttora esistono e da qualche anno si fa un gran parlare del loro ritorno al centro della scena politica e di una sorta di “fascistizzazione” in atto.
C’è chi afferma che il pericolo viene soprattutto dal neo-fascismo di gruppi come Forza Nuova, Fiamma Tricolore, Casa Pound, La Destra…; c’è chi sostiene, invece, che il pericolo viene dal camaleontismo “post-fascista” e in “doppio petto” di Gianfranco Fini; c’è chi vede nella Lega Nord la “vera nuova destra” e chi afferma che Silvio Berlusconi è il “nuovo duce”. È evidente (anche senza scomodare ulteriori definizioni come quella di social-fascismo) che ci sono in circolazione un po’ troppi “pericoli principali” e che gli “antifascisti” stentano a cogliere la dialettica tra le varie componenti che formano ciò che una volta si sarebbe chiamato “blocco reazionario” (Dall’Introduzione).

0

Alfonso Maurizio Iacono | La naturalizzazione

Alfonso Maurizio Iacono, La naturalizzazione, VI Capitolo del libro Autonomia, potere, minorità, Feltrinelli, 2000, pag. 175, EBOOK, COPERTINA, 12 pag., A5, Prima edizione Autoproduzioni: settembre 2014 La naturalizzazione è quel...

0

Vittorio Bilò | Adam Smith, John Nash, il prezzo dell’anarchia e la decadenza della società moderna

E’ idea diffusa tra numerosi studiosi di antropologia che la civiltà occidentale abbia oramai imboccato la strada senza ritorno del declino. Tra le varie cause individuate, spiccano l’eccessivo individualismo, l’indebolimento della fibra morale, la spettacolarizzazione dell’apparenza e dell’immagine a scapito dell’intelletto e della cultura. In questo articolo, proponiamo un’interpretazione socio-economica di questo fenomeno attraverso l’analisi di alcuni risultati teorici recentemente dimostrati nell’ambito della Teoria dei Giochi Algoritmica: una disciplina scientifica che si colloca all’intersezione tra la Teoria dei Giochi e l’Informatica Teorica.

0

Carlos Nelson Coutinho | Lukács e Gramsci: un’analisi comparativa

Da «Critica marxista», n.1, 2012
 
Convergenze e differenze tra i due grandi marxisti del Novecento. Il giovanile idealismo e la critica al determinismo marxista e a Bucharin. La divergenza sul terreno della teoria della conoscenza. Ideologia come conoscenza cha ha luogo nella prassi interattiva. Non si tratta di scegliere tra Gramsci e Lukács, ma di integrarli dialetticamente per superare i limiti di entrambi
 
Mi sembra indiscutibile che György Lukács e Antonio Gramsci siano, per lo meno dalla morte di Lenin, i due maggiori pensatori marxisti del XX secolo. Seppure la bibliografia sui due sia immensa (in particolare quella su Gramsci, che ha resistito meglio di Lukács all’onda antimarxista che ha accompagnato l’egemonia del neoliberalismo e del cosiddetto pensiero postmoderno), sono pochissimi i saggi dedicati esclusivamente a una comparazione tra i due autori, nella quale si discuta dei loro possibili punti di convergenza e di divergenza [1].
 
0

Paolo Giussani | Qualcosa sul credito, le banche e la crisi

È classico della psicologia da piccolo-borghesi dare la colpa a qualcuno o a qualcosa quando i processi vanno nella direzione ritenuta sbagliata o qualche fenomeno minaccioso occupa l’orizzonte. Nel caso...

0

Antiper | La giustizia di Trasimaco (IAT)

Alcuni materiali preparatori Alfonso Maurizio Iacono, La giustizia di Trasimaco Antiper, Il consenso del “senso comune” o del mettersi al servizio del padrone Maria Chiara Pievatolo, Il mito di Protagora...

0

Luca Mori | Trasimaco e il sospetto sul potere e sulla giustizia

Tra le interpretazioni citate nel corso della bibliografia ragionata nelle sezioni precedenti, ce ne sono alcune che alludono al carattere disvelante e demistificatore della tesi di Trasimaco, senza però argomentare a fondo la portata filosofica di simile intuizione, in quanto spesso gli stessi studiosi che vi alludono non riconoscono uno spessore teoretico significativo alla posizione del sofista di Calcedonia

0

Pietro Piro | Il filosofo armato. Ludovico Geymonat e l’analisi delle sconfitte della Resistenza

È un uomo chi, a un certo punto della propria vita, sa dire di no, e tale no è irremovibile. 
Piero Martinetti 
 
Correndo il rischio di scandalizzare bisogna dire così: la gioventù è impazzita nella violenza perché non ne poteva più della sua pace; perché la pace in cui viveva era chiaramente una pace marcia. C’è infatti pace e pace, come c’è violenza e violenza. Ci sono paci morte e paci vive, ci sono violenze stupide e ripugnanti e ci sono violenze meravigliose e creatrici. L’uomo non può vivere senza violenza e così pure la pace delle società. L’importante è scegliere bene l’oggetto per cui si entra in uno stato di collera. Quando l’uomo si sente vivo e non viene invitato ad abbandonarsi a violenze creatrici, ma solo a «stare calmo» e ad «esseresaggio, è la vita stessa a fargli perdere la testa. 
Abbé Pierre, Lettere all’Umanità. Maggio 

1. Un filosofo in armi: Ludovico Geymonat 
 
Si fa molta fatica a immaginare il filosofo della scienza Ludovico Geymonat, appostato dietro un sasso di montagna, con un fucile in mano, mentre cerca di far rallentare una colonna di soldati tedeschi a caccia di partigiani. 
Eppure, il filosofo, matematico ed epistemologo italiano, i cui sette volumi della monumentale Storia del pensiero filosofico e scientifico non possono mancare nella biblioteca di ogni uomo di cultura, non solo è stato un partigiano ma è stato anche – a nostro avviso – uno dei più lucidi interpreti del fenomeno della Resistenza e delle cause della sua sconfitta.