Antiper | L’etica di Kant è incompatibile con quella del capitale
Nel suo ultimo libro [1] dedicato ai problemi etici sollevati dai recenti sviluppi della cosiddetta “rivoluzione digitale” Luciano Floridi tira in ballo Kant (al quale dichiara di ispirarsi) per dire che sta avvenendo la “cosa brutta” che gli esseri umani vengono usati come mezzo invece che come fine
“Questo è proprio ciò che Kant raccomandava di non fare mai: trattare gli esseri umani solo come mezzi anziché come fini.” [2]
Il riferimento è alla Fondazione della metafisica dei costumi (1785) in cui Kant offre una particolare definizione del suo famoso imperativo categorico
“agisci in modo da trattare l’umanità, così nella tua persona come nella persona di ogni altro, sempre insieme come fine, mai semplicemente come mezzo.” [3]
Stiamo parlando di un testo di etica nel quale Kant propone un criterio per riconoscere quando un azione possa essere considerata morale. Per Kant gli esseri umani sono un “fine in sé” e dunque usarli semplicemente per realizzare qualche altro fine deve essere considerato immorale.
Da un lato Kant non esclude in modo assoluto che gli uomini possano essere usati anche come mezzo; dall’altro esclude che essi possano essere usati solo come mezzo. Di conseguenza Kant non esclude affatto che i lavoratori possano essere ingaggiati per svolgere un certo lavoro in cambio di un “giusto” salario, ma esclude categoricamente che questo possa avvenire per consentire a qualcuno di accumulare ricchezze sfruttando la fatica fisica e mentale dei lavoratori i quali, in questo modo, non verrebbero considerati “fini in sé”, ma solo mezzi.
Per fare un esempio di come gli uomini siano diventati “mezzi” nell’era digitale Floridi parla di
“uso umano degli esseri umani” [4]
e propone l’esempio del “Turco” [5] di Amazon in cui intelligenze umane fanno finta di essere intelligenze artificiali – al punto che la stessa Amazon parla di “artificial AI” (intelligenza artificiale artificiale) – per rispondere a domande particolari a cui le intelligenze artificiali normali non riescono a rispondere.
Senza entrare nel dettaglio dell’argomentazione di Floridi si può dire che essa si basa su un elemento
“gli esseri umani stanno diventando nuovi mezzi di produzione digitale”
Ora, la terminologia di Floridi è davvero molto al di sotto di quanto abbiamo ormai acquisito, da Marx in poi; parlare dei lavoratori come mezzi di produzione, per esempio, aiuta forse ad avere una scusa per scomodare Kant, ma di certo porta solo ad una gran confusione.
Il punto è che Floridi non capisce (o fa finta di non capire) che sta nella natura stessa del modo di produzione capitalistico l’abitudine di usare gli uomini come mezzo e, in particolare, come mezzo per l’accumulazione di capitale e per la produzione di profitto. E questa abitudine è nata molto tempo prima della rivoluzione digitale.
Che Floridi non riesca a vedere lo sfruttamento capitalistico è abbastanza normale dal momento che è stato ed è retribuito da grandi istituzioni politiche ed economiche del capitale (dall’Università di Oxford all’Unione Europea, dalla Audi a Google) e non vede neppure i rischi che le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale fanno correre, molto concretamente, alla condizione di molti lavoratori [6]. Anzi, nega recisamente che un tale rischio persino esista.
Kant è fiorito proprio nell’epoca della rivoluzione industriale e da buon illuminista era convinto che gli esseri umani fossero più importanti di ogni altra cosa; non si è occupato di analizzare in modo specifico il funzionamento del modo di produzione capitalistico – che ai suoi tempi era nella fase della prima industrializzazione – ma l’economia politica inglese stava già consolidando il principio che il lavoro costituisce il fondamento del valore, un principio che Marx avrebbe poi ripreso e sviluppato nella sua opera maggiore. Ovviamente, dalla teoria del valore come lavoro discende necessariamente la teoria del plus-valore come plus-lavoro ovvero come sfruttamento del lavoro, lavoro non retribuito.
Anche senza scomodare i livelli più estremi di sfruttamento del lavoro umano è la stessa logica di funzionamento del modo di produzione capitalistico che non può non essere bollata come immorale dall’etica di Kant. E noi non possiamo che concordare con chi riconosce che è immorale lo sfruttamento capitalistico del lavoro ovvero l’uso dei lavoratori come mezzo per l’accumulazione di ricchezza privata.
Note
[1] Luciano Floridi, Etica dell’intelligenza artificiale. Sviluppi, opportunità, sfide, Raffaello Cortina, Milano, edizione digitale, 2022.
[2] Floridi, Ibidem.
[3] Kant, Metafisica dei costumi, Laterza, 1997, pag. 91.
[4] Floridi, Ibidem.
[5] Amazon Mechanical Turk.
[6] Cfr. E. Brynjolfsson, A. McAfee, La nuova rivoluzione delle macchine. Lavoro e prosperità nell’era della tecnologia trionfante, Feltrinelli, Milano, 2015.