Giulia Iacometti | Importanza epistemologica della querelle tra Jason Moore e la Monthly Review
Tratto da Etica e politica nell’Antropocene (a partire dal contributo di Jason W. Moore), Tesi di laurea in filosofia, Pisa, 2018, PDF, 72 pagine.
[prosegue il capitolo Il dibattito tra Jason Moore e la Monthly Review]
Come in ogni querelle che si rispetti, ogni contendente tende a presentare le proprie argomentazioni come ortodosse e quelle dell’antagonista come eretiche; qui interessa osservare che entrambe le argomentazioni si collocano in un quadro teorico entro cui il pensiero di Marx è un punto di riferimento fondamentale. Basti pensare che quando Jason Moore critica il carattere dualistico dell’ontologia della Monthly Review (affermando che da quel punto di vista essa non si discosta sostanzialmente dal pensiero verde classico) lo fa accusandola di essersi allontanata dall’impostazione di Marx
“Nonostante le loro divergenze dal pensiero verde, le argomentazioni della frattura metabolica condividono con esso un consenso sul piano ontologico: i rapporti di Natura (ambiente senza esseri umani) e Società (esseri umani senza la natura) sono quasi-indipendenti. I due sistemi interagiscono, ma non sono reciprocamente costituenti. Il “nesso del ricambio organico sociale” di Marx (1994 III, 926 [76]) è stato ridotto al “metabolismo della natura e della società” (Foster 2000a, capitolo 6 [77])” [78]
La frase “metabolismo della natura e della società” si può intendere in due modi: o metabolismo “della natura” e metabolismo “della società”, o metabolismo “della natura e della società”. Nella prima interpretazione si pensano natura e società come due entità distinte dotate di due distinti – seppur collegati – metabolismi; una visione dualistica, non dialettica. Dalla seconda interpretazione emerge invece una lettura dialettica, con natura e società che fanno parte di un unico metabolismo. Moore sembra interpretare la frase nella prima accezione ed è per questo che critica la MR di dualismo cartesiano (sebbene lo stesso Moore parli di “natura extra-umana” e questo potrebbe essere inteso proprio come “ambiente senza esseri umani”).
Potremmo anche pensare la critica di Moore alla netta separazione società/natura presente nelle concezioni “verdi” come analoga alla critica di Marx alla netta separazione soggetto/oggetto in Feuerbach [79].
Dall’altro lato della querelle, anche la teoria della “frattura metabolica” viene fatta risalire direttamente a Marx. E data l’influenza che tale teoria ha esercitato – e continua ad esercitare nel dibattito eco-socialista – essa merita un piccolo approfondimento teorico.
Note
[76] Cfr. K. Marx, Il Capitale.
[77] Cfr. J. B. Foster, Marx’s Ecology.
[78] J. W. Moore, Ecologia-mondo e crisi del capitalismo, pag. 141.
[79] Cfr. K. Marx, Tesi su Feuerbach.