Giulia Iacometti | Il dibattito tra Jason Moore e la Monthly Review
Tratto da Etica e politica nell’Antropocene (a partire dal contributo di Jason W. Moore), Tesi di laurea in filosofia, Pisa, 2018, PDF, 72 pagine.
La riflessione “ecologica” di Jason Moore è al centro di un dibattito entro cui si misurano posizioni diverse, alcune favorevoli ed altre più critiche come ad esempio quelle della rivista marxista statunitense Monthly Review. Monthly Review è una longeva “rivista socialista indipendente” fondata nel 1949 dall’economista marxista Paul W. Sweezy.
“Monthly Review ha iniziato la sua pubblicazione a New York City nel maggio del 1949. Il primo numero conteneva l’articolo principale “Why Socialism?” di Albert Einstein. Fin dall’inizio, Monthly Review ha parlato di un socialismo critico ma vivace, indipendente da qualsiasi organizzazione politica. Durante l’epoca repressiva della Guerra Fredda, la rivista pubblicava analisi pionieristiche sull’economia politica, l’imperialismo e le lotte del Terzo Mondo, attingendo al ricco retaggio del pensiero marxista senza (tuttavia) essere vincolata ad alcuna visione ristretta o ad (alcuna) linea di partito. L’inchiesta guidata da McCarthy aveva preso di mira gli originali editordi MR, Paul Sweezy e Leo Huberman, che l’hanno combattuta con successo” [63]
Nel contesto di questa Tesi la Monthly Review è importante perché la rivista e il suo attuale direttore – John Bellamy Foster – si sono occupati frequentemente e approfonditamente di questioni “ecologiche” a partire da un approccio intenzionalmente marxista. Anzi, hanno proposto una lettura ecomarxista – basata sul concetto di “frattura metabolica” – che lo stesso Jason Moore riconosce essere stata molto importante e influente
“Lungi dal respingere il pensiero della frattura metabolica, la mia intenzione è di riaffermare il suo nucleo dialettico” [64]
“Sebbene oggi la frattura metabolica sia quasi universalmente considerata come una metafora della separazione, l’argomentazione originale proponeva qualcosa di differente: la riconfigurazione ed il cambiamento” [65]
Secondo Moore, dell’attuale interpretazione del concetto di “frattura metabolica” deve essere criticato il carattere dualistico affinché possa ri-emergere il suo originario carattere dialettico. Vedremo tra poco perché questo punto stia così a cuore a Moore.
Per ricostruire il cuore del dibattito occorso tra Jason Moore e la Monthly Review abbiamo scelto alcuni brani tratti dagli scritti di Moore più il thread [66] originato da una intervista di Ian Angus a John Bellamy Foster [67] in cui il direttore della Monthly Review respinge al mittente le principali critiche mosse da Moore; abbiamo inoltre aggiunto alcuni articoli [68] apparsi sul sito Climate and capitalism (che fa parte del network Monthly Review).
Il dibattito tra Jason Moore e la Monthly Review merita di essere analizzato perché le posizioni espresse dai “contendenti” sono tra le più influenti nell’attuale scena neo-ecosocialista. Un primo elemento da osservare è quello che, nonostante in certe occasioni i contendenti sembrino “darsela di santa ragione”, in realtà le posizioni sono probabilmente meno distanti di quanto potrebbe apparire a prima vista. Lo osserva Gennaro Avallone nell’Introduzione ad Ecologia-mondo e crisi del capitalismo
“Per questi motivi, l’analisi di Moore propone di andare oltre anche la teoria della frattura metabolica ed ecologica elaborata da Foster (1999), che ha ampiamente influenzato il dibattito su capitalismo ed ecologia. Questa teoria, illustrata e criticata nel testo Frattura metabolica o cambiamento metabolico? e in Moore (2011a [69]), sarebbe ancora radicata in una visione cartesiana, mantenendo la separazione di umanità e natura, emblematicamente evidenziata dall’immagine della Terra sotto attacco da parte del capitalismo evocata in Foster, Clark e York (2010). Differentemente, Moore, anche ripercorrendo le formulazioni iniziali dello stesso Foster, ritiene che ad essere sotto attacco non sia una natura esterna, quella che comunemente viene individuata come “l’ambiente”, ma sia l’insieme della natura umana ed extra-umana, l’oikeios, la vita. Su questa proposta metodologica il dibattito è in corso e mentre Moore invita a radicalizzare il cambiamento associato al riconoscimento del metabolismo unico di società e natura, Foster [70] ha sollevato alcuni dubbi sul modo di studiare le relazioni socio-ecologiche in una prospettiva dialettica, perché essa richiede di avvalersi di astrazioni che “isolano temporaneamente, per gli scopi dell’analisi, un “momento” (o mediazione) all’interno di una totalità”, rischiando di risultare dualistici o riduzionistici.” [71]
Note
[63] About Monthly Review: “Monthly Review began publication in New York City in May 1949. The first issue featured the lead article “Why Socialism?” by Albert Einstein. From the beginning, Monthly Review spoke for a critical but spirited socialism, independent of any political organization. In an era of Cold War repression, the magazine published pioneering analyses of political economy, imperialism, and Third World struggles, drawing on the rich legacy of Marxist thought without being bound to any narrow view or party line. The McCarthy-led inquisition targeted MR’s original editors, Paul Sweezy and Leo Huberman, who fought back successfully.”. https://monthlyreview.org/about/
[64] J. W. Moore, Metabolic rift or metabolic shift? dialectics, nature, and the world-historical method, in Theory & Society: 46 pp. 285-318, Springer, 2017: “Far from dismissing metabolic rift thinking, my intention is to affirm its dialectical core”.
[65] J. W. Moore, Ecologia-mondo e crisi del capitalismo, pag. 15.
[66] Two Views on Marxist Ecology and Jason W. Moore, botta e risposta tra Fred Murphy (che critica le idee espresse da John Bellamy Foster) e Ian Angus (che rincara la dose).
[67] In Defense of Ecological Marxism: John Bellamy Foster responds to a critic, inClimate and Capitalism. Ecosocialism or barbarism: There is non third way, June 6, 2016
[68] ‘Anthropocene or Capitalocene?’ misses the point (Ian Angus), ‘Capitalism in the Web of Life’ – A Critique (Kamran Nayeri), Do seven cheap things explain the history of capitalism? (Ian Angus critica il libro di Moore e Patel sui sette fattori a buon mercato).
[69] J. W. Moore, Transcending the Metabolic Rift, in “Journal of Peasant Studies”, 38(1), pp. 1-46.
[70] J. B. Foster, Marx and the Rift in the Universal Metabolism of Nature, in Monthly Review, 65(7), pp. 1-19.
[71] G. Avallone, La prospettiva dell’ecologia-mondo e la crisi del capitalismo, Introduzione a Jason W. Moore, Ecologia-mondo e crisi del capitalismo, pag. 14.