Karl Marx | Estratto sulla questione irlandese (dalla lettera a Sigfried Meyer e August Vogt del 9 aprile 1870)
Caro Meyer e caro Vogt,
[…]
Mi ero proposto di presentare altre risoluzioni sulla necessità di trasformare l’attuale unione (cioè schiavitù dell’Irlanda) in a free and equal federation with Great Britain [7]. La continuazione di questa cosa è stata sospesa per il momento, as far as public Resolutions go [8], a causa della mia forzata assenza dal Consiglio generale. In esso non vi è altro membro che abbia sufficienti conoscenze delle questioni irlandesi e autorità bastante presso i membri inglesi del Consiglio generale, per potermi sostituire.
Ciò nonostante il tempo non è passato inutilmente e io vi prego di dedicare particolare attenzione a quanto segue: dopo essermi occupato per anni della questione irlandese, sono giunto al risultato che il colpo decisivo contro le classi dominanti in Inghilterra (ed esso sarà decisivo per il movimento operaio all over the world [9]) può essere sferrato non in Inghilterra, bensì soltanto in Irlanda.
Il 1° gennaio 1870 il Consiglio generale ha emanato una circolare segreta, da me redatta in francese – (per il contraccolpo sull’Inghilterra sono importanti soltanto i giornali francesi, non quelli tedeschi) – sul rapporto tra la lotta nazionale irlandese e l’emancipazione della classe operaia e quindi sulla posizione che l’Internazionale deve assumere nei riguardi della questione irlandese.
Riassumo qui brevemente per voi i punti decisivi. L’Irlanda è il bulwark [10] dell’aristocrazia fondiaria inglese. Lo sfruttamento di questo paese non è soltanto una delle fonti principali della sua ricchezza materiale. Esso è anche la sua massima autorità morale. Di fatto essi rappresentano il dominio dell’Inghilterra sull’Irlanda. L’Irlanda, perciò è il grand moyen [11] mediante il quale l’aristocrazia inglese conserva il suo dominio anche in Inghilterra.
D’altro canto: se domani l’esercito e la polizia inglese si ritirano dall’Irlanda, voi avrete immediatamente an agrarian revolution [12] in Irlanda. La caduta dell’aristocrazia inglese in Irlanda condiziona, a sua volta, e ha come conseguenza necessaria la sua caduta in Inghilterra. Ciò soddisferebbe la condizione preliminare per la rivoluzione proletaria in Inghilterra. Poiché in Irlanda, sino ad oggi, la questione agraria è stata la forma esclusiva della questione sociale, poiché essa è una questione di pura sopravvivenza, una questione di vita o di morte, per l’immensa maggioranza del popolo irlandese, poiché, al tempo stesso, essa è inscindibile dalla questione nazionale, l’annientamento dell’aristocrazia fondiaria inglese in Irlanda è un’operazione infinitamente più facile che non in Inghilterra. Tutto ciò a prescindere dal carattere, più passionale e rivoluzionario degli irlandesi, rispetto agli inglesi.
Per quanto riguarda la borghesia inglese questa ha d’abord [13] in comune con l’aristocrazia inglese l’interesse a trasformare l’Irlanda in pura e semplice terra da pascolo che fornisce carne e lana ai prezzi più bassi possibili for the english market[14]. Essa ha lo stesso interesse a ridurre la popolazione irlandese al minimo mediante eviction [15] e emigrazione forzata; in modo che il capitale inglese (capitale d’affittanza) possa funzionare in questo paese con “security” [16].
Essa ha i medesimi interessi in clearing the estate of Irland [17], che aveva in the clearing of the agricultural districts of England and Scotland [18]. Le 6.000-10.00O sterline dei proprietari assenteisti e delle altre rendite irlandesi che oggi affluiscono ogni anno a Londra, sono pure da mettere in conto.
Ma la borghesia inglese ha interessi ancora più notevoli nell’attuale economia irlandese. Attraverso la continua e crescente concentrazione dei contratti di affitto l’Irlanda fornisce il suo sovrappiù al labour market [19] inglese e in tal modo comprime i wages [20] nonché la posizione materiale e morale della classe operaia inglese.
E ora la cosa più importante! In tutti i centri industriali e commerciali dell’Inghilterra vi è adesso una classe operaia divisa in due campi ostili, proletari inglesi e proletari irlandesi. L’operaio comune inglese odia l’operaio irlandese come un concorrente che comprime lo standard of life [21]. Egli si sente di fronte a quest’ultimo come parte della nazione dominante e proprio per questo si trasforma in strumento dei suoi aristocratici e capitalisti contro l’Irlanda, consolidando in tal modo il loro dominio su sé stesso. L’operaio inglese nutre pregiudizi religiosi, sociali e nazionali verso quello irlandese. Egli si comporta all’incirca come i poor whites [22] verso i negri negli Stati un tempo schiavisti dell’unione americana. L’irlandese pays him back with interest in his own money [23]. Egli vede nell’operaio inglese il corresponsabile e lo strumento idiota del dominio inglese sull’Irlanda.
Questo antagonismo viene alimentato artificialmente e accresciuto dalla stampa, dal pulpito, dai giornali umoristici, insomma con tutti i mezzi a disposizione delle classi dominanti. Questo antagonismo è il segreto dell’impotenza della classe operaia inglese, a dispetto della sua organizzazione. Esso è il segreto della conservazione del potere da parte della classe capitalistica. E quest’ultima lo sa benissimo.
Il malanno non finisce qui. Esso si riproduce al di là dell’oceano. L’antagonismo tra inglesi e irlandesi è il fondamento nascosto del conflitto tra Stati Uniti e Inghilterra. Esso rende impossibile ogni seria e sincera collaborazione tra le classi operaie dei due paesi. Esso permette ai governi dei due paesi, ogni volta che lo ritengano opportuno, di togliere mordente al conflitto sociale sia mediante il loro mutual bullying [24], sia, in case of need [25], mediante la guerra tra i due paesi.
L’Inghilterra, in quanto metropoli del capitale, in quanto potenza fino ad oggi dominante il mercato mondiale, è per il momento il paese più importante per la rivoluzione operaia, oltre a ciò essa è l’unico paese, nel quale le condizioni materiali di tale rivoluzione si siano sviluppate fino ad un certo grado di maturità. Perciò l’obiettivo più importante dell’Internazionale è di accelerare la rivoluzione sociale in Inghilterra. L’unico mezzo per accelerarla è rendere indipendente l’Irlanda. Di qui ne deriva per l’“Internazionale” il compito di mettere sempre in primo piano il conflitto tra Inghilterra e Irlanda, di prendere sempre posizione aperta a favore dell’Irlanda. Il compito specifico del Consiglio centrale a Londra, è di risvegliare nella classe operaia inglese la consapevolezza che l’emancipazione nazionale dell’Irlanda non è per essa una question of abstract justice or humanitarian sentiment [26] bensì the first condition of their own social emancipation [27].
Questi sono approssimativamente i punti principali della circolare, e ciò ha fornito al tempo stesso le raisons d’etre [28], delle risoluzioni del Consiglio centrale sull’amnistia irlandese. Poco dopo ho inviato un violento articolo anonimo sul trattamento riservato dagli inglesi ai feniani ecc., contro Gladstone ecc. all’“Internationale” (organo del nostro comitato centrale belga a Bruxelles). Al tempo stesso accusavo in quell’articolo i repubblicani francesi – (la “Marseillaise” aveva stampato delle stupidaggini sull’Irlanda dovute a quel miserabile di Talandier che sta qui) -, di riservare, nel loro egoismo nazionale, tutte le loro colères [29] per l’impero.
La cosa ha avuto successo. Mia figlia Jenny ha scritto firmando J. E. Williams (nella lettera privata alla redazione, essa si chiamava Jenny Williams) una serie di articoli per la “Marseillaise”, pubblicando tra l’altro la lettera di O’Donovan Rossa. Hence immense noise [30].
Gladstone, dopo essersi rifiutato cinicamente per molti anni, fu in tal modo costretto ad approvare finalmente un’inchiesta parlamentare sul trattamento riservato ai fenian prisoners [31]. Mia figlia è adesso regular correspondent on irish affairs [32] per la
“Marseillaise”. (Questo naturalmente è un segreto tra noi). Il governo e la stampa inglese sono arrabbiati a morte perché la questione irlandese adesso è all’ordre du jour [33] in Francia e perché queste canaglie adesso vengono sorvegliate e smascherate su tutto il continente, via Parigi.
Con la stessa fava abbiamo preso un altro piccione. Abbiamo infatti costretto i capi e i giornalisti irlandesi di Dublino ad entrare in rapporti con noi, cosa che finora non era riuscita al Consiglio generale!
Voi avete un vasto campo d’azione in America, per operare nella stessa direzione, la coalizione degli operai tedeschi con quelli irlandesi (naturalmente anche con gli inglesi e gli americani che lo vorranno) è il massimo che adesso possiate fare. Ciò deve essere fatto a nome dell’“Internazionale”. L’importanza sociale della questione irlandese deve essere messa in chiaro.
La prossima volta scriverò qualcosa riguardante in modo specifico la situazione degli operai inglesi.
Salut et fraternité! [34]
Londra, 9 aprile 1870
(Tratto da Marxist Internet Archive)
Note
[7] In una federazione libera ed uguale con la Gran Bretagna (N.d.T.)
[8] Per quanto riguarda risoluzioni pubbliche (N.d.T.)
[9] In tutto il mondo (N.d.T.)
[10] Baluardo (N.d.T.)
[11] Grande mezzo (N.d.T.)
[12] Una rivoluzione agraria (N.d.T.)
[13] In primo luogo (N.d.T.)
[14] Per il mercato inglese (N.d.T.)
[15] Esproprio (N.d.T.)
[16] Sicurezza (N.d.T.)
[17] A spopolare le terre d’Irlanda (N.d.T.)
[18] A spopolare i distretti agricoli di Inghilterra e Scozia (N.d.T.)
[19] Mercato del lavoro (N.d.T.)
[20] Salari (N.d.T.)
[21] Tenore di vita (N.d.T.)
[22] Bianchi poveri (N.d.T.)
[23] Lo ripaga con gli interessi della stessa moneta (N.d.T.)
[24] Aizzandoli l’uno contro l’altro (N.d.T.)
[25] In caso di necessità (N.d.T.)
[26] Questione di astratta giustizia o di sentimenti umanitari (N.d.T.)
[27] La prima condizione per la loro stessa emancipazione sociale (N.d.T.)
[28] Le motivazioni (N.d.T.)
[29] Furie (N.d.T.)
[30] Di qui il gran fracasso (N.d.T.)
[31] Fenians prigionieri (N.d.T.)
[32] Corrispondente regolare per le questioni irlandesi (N.d.T.)
[33] Ordine del giorno (N.d.T.)
[34] Saluti e fraternità (N.d.T.)