Pablo Neruda | I nemici
Puntarono qui i fucili carichi
e ordinarono la strage spietata;
trovarono qui un popolo che cantava
un popolo raccolto per dovere e per amore,
e l’esile fanciulla cadde con la sua bandiera,
e il giovane sorridente rotolò accanto a lei ferito,
e lo stupore del popolo vide cadere i morti
con furia e con dolore.Allora, sul posto
dove essi caddero assassinati,
si chinarono le bandiere per bagnarsi di sangue
e per rialzarsi di fronte agli assassini.Per questi morti, i nostri morti,
chiedo castigo.Per quelli che di sangue cosparsero la patria
chiedo castigo.Per il carnefice che comandò questa morte
chiedo castigo.Per il traditore che salì al potere sul delitto,
chiedo castigo.Per colui che diede l’ordine dell’agonia
chiedo castigo.Per quelli che difesero questo delitto
chiedo castigo.Non voglio che mi diano la mano
intinta nel nostro sangue.
Chiedo castigo.Non li voglio come ambasciatori
e neppure a casa loro tranquilli,
li voglio vedere qui giudicati,
in questa piazza, in questo luogo.Voglio castigo.
Da Canto generale