La contraddizione | Lavorare per il mondo
Il brano seguente è tratto da un numero del 1998 della rivista marxista La Contraddizione (e ripreso in un articolo del 2010). Anche se viene riferito a un testo di Marx chiamato Colloqui in realtà questo brano è piuttosto un medley di frasi/concetti “riconducibili a Marx” che intendono cogliere lo spirito del suo pensiero; alcuni passi, ad esempio, sono riportati da Paul Lafargue in un articolo – Ricordi su Marx – pubblicato dalla rivista tedesca Die Neue Zeit. Altri passi sono tratti da Colloqui con Marx ed Engels: Testimonianze sulla vita di Marx e Engels di Hans Magnus Enzensberger.
Quello che è certo è che si tratta di un brano straordinariamente condivisibile e attuale che meriterebbe di essere letto e imparato a memoria (Antiper).
La folla è il gregge senza idee, che riceve pensieri e sentimenti dalla classe dominante. Se non si ha vanità, non si può attribuire alcun valore al plauso della folla. Finché il socialismo non si è fatto spiritualmente strada tra le masse, il plauso della folla non può che andare a gente senza partito o a oppositori del socialismo, allorché solo un’esigua minoranza della classe operaia si sia innalzata sino al socialismo. E tra gli stessi socialisti quelli che lo sono nel senso scientifico del Manifesto comunista sono a loro volta una minoranza.
La grande maggioranza dei lavoratori, quelli almeno che si sono destati alla vita politica, sono ancora avvolti nelle nebbie di aspirazioni e di frasi democratico-sentimentali tipiche del movimento quarantottesco, dei suoi prodromi e dei suoi postumi.
Il plauso della folla, la popolarità è la prova che si è sulla falsa via.
Pensare con rigore logico ed esprimere chiaramente i pensieri: ciò impone di studiare. Studiare, studiare! Mentre altri architettano piani per sovvertire il mondo e giorno dopo giorno, sera dopo sera, s’inebriano con l’oppio del “Domani è la volta buona!”, noi “demoni”, “banditi”, “feccia dell’umanità” cerchiamo di approfondire la nostra preparazione e di approntare armi e munizioni per le lotte future.
La politica è studio: odiare a morte i politicanti da strapazzo e la loro ciarlataneria. La scienza non deve essere uno svago egoistico: coloro che hanno la fortuna di potersi dedicare a studi scientifici devono anche essere i primi a mettere le loro cognizioni al servizio dell’umanità: “Lavorare per il mondo”.
Pur con la più profonda comprensione per le sofferenze delle classi lavoratrici, non si giunge alla concezione comunista attraverso considerazioni sentimentali bensì attraverso lo studio della storia e dell’economia politica; ogni spirito imparziale, non influenzato da interessi privati e non accecato da pregiudizi di classe, deve assolutamente giungere alla stessa conclusione.
Studiare senza preconcetti lo sviluppo economico e politico della società umana, e scrivere soltanto con la decisa intenzione di divulgare i risultati delle investigazioni con la ferma e precisa volontà di dare un fondamento scientifico al movimento socialista che fino a ora si è perso fra le nebbie dell’utopia: “Sono un cittadino del mondo, e dove mi trovo agisco” (Marx, Colloqui)