Heidi Peusch | Lettera al figlio Manolo
Ginevra, 12 luglio 1975 [1]
Mio piccolo amore Manolo,
tu sai che io cercavo una casa in un altro paese. Lì potevo stare con te e Ernesto. Ma non ci hanno lasciato stare in pace. La nonna e tutti i compagni te lo spiegheranno meglio. Manolo amore, sei ancora piccolo, ma sei tanto intelligente e capisci già molte cose.
Sai che noi comunisti dobbiamo avere molto coraggio, così come il papà. E tantissimi altri compagni hanno questo coraggio. Lottano per gli uomini e per tutti i bambini affinché siano felici. Perché ci sono tanti bambini al mondo che non hanno da mangiare e non hanno giocattoli o che sono malati senza soldi per curarsi, o che vivono nella guerra.
Tu sai che io e il papà lottiamo contro quelli che vogliono la guerra. Ora siamo stati messi in prigione, ma tanti altri compagni sono liberi e vanno avanti nella lotta. I compagni ti spiegheranno tutto questo. Tu devi domandare tutte le cose che vuoi sapere ai compagni e a tutti gli operai. Perché loro sanno bene queste cose. E una cosa è importante, amore mio, non bisogna piangere molto. Un po’ si, perché dopo ti senti meglio. Ma poi basta, perché sappiamo che noi abbiamo ragione e che il comunismo vincerà. E poi allora gli operai e i loro bambini, come tu e Ernesto Che, comanderanno e faranno in modo che tutti gli uomini buoni stiano bene. E i cattivi non ci saranno più. I fascisti non butteranno più le loro bombe. Se sai questo allora non piangi più. Anch’io faccio così. Prima piango un po’, perché non posso ancora stare con te e il piccolo Che. Poi smetto e continuo a lottare. Così fa anche il tuo papà. Quando ci lasceranno liberi, ti spiegheremo molto di più.
Adesso mi ricordo che mi avevi domandato se dopo tanto tempo scoppia il mondo. Io ho letto un libro, dove c’era scritto che non scoppierà mai. Perché ci saranno sempre nuovi uomini che vivranno su questo mondo. Saranno i tuoi bambini e loro avranno ancora bambini. E così i compagni saranno sempre abbastanza per tenere in piedi questo mondo.
Quando tu imparerai a leggere, capirai ancora molte altre cose. E vedrai che la maggioranza degli uomini sono buoni e intelligenti, come te, e per questo tutto è bello.
Ciao, mio piccolo amore, piccolo compagno, saluta i tuoi cugini. E cura bene il tuo fratello Che. Dai un grande bacio alla tua nonna che è così buona! E dai un bacio a tutti. Digli che gli voglio tanto bene. Spero che ci vedremo presto, perché voglio molto, molto bene a voi due, nostri tesori. Intanto gioca bene con i tuoi cugini e dividi con loro i tuoi giocattoli. Va bene? Ora ti do un bacio con tutto il mio amore, mio bravo ometto!
Ciao, tua mamma Heidi
Note
[1] Manolo Morlacchi, La fuga in avanti. La rivoluzione è un fiore che non muore, ed. Agenzia X-Cox 18.