Antiper | Simboli
Da Rivolta araba, raccolta di interventi sulle rivolte arabe del 2010-2011.
I simboli sono importanti, ma dietro ogni simbolo può nascondersi qualcosa che non ha nulla a che fare con quel simbolo, così come dietro ad ogni dichiarazione può nascondersi qualcosa che non ha nulla a che fare con quella dichiarazione. Per esempio, dietro il richiamo all'”intervento umanitario” possono nascondersi intenzioni tutt’altro che umanitarie.
Se vogliamo dire che dietro allo sventolio di bandiere cirenaico-monarchiche o di bandiere francesi (che in Africa del Nord richiamano il colonialismo e non il 1789) si celano intenzioni “rivoluzionarie” bisogna dimostrarlo e spiegare perché il nuovo si ammanta dei colori del vecchio.
Altrimenti è lecito pensare che la bandiera francese simboleggi l’aiuto militare desiderato (e ricevuto) e che la bandiera cirenaica simboleggi la volontà di cancellare anche la svolta del 1968, nel qual caso si capisce perché gli imperialisti chiamino “rivoluzionaria” la rivolta libica, ma non si capisce perché la chiamino allo stesso modo certi se-dicenti “antimperialisti” e/o “rivoluzionari” e/o “marxisti”.
Sarebbe come se in Italia scoppiasse una rivolta contro Berlusconi che assumesse per simboli la bandiera della monarchia sabauda o il fascio littorio repubblichino (ovvero i simboli dell’epoca antecedente alla repubblica borghese). Sarebbe certo una rivolta contro Berlusconi, ma potremmo essere tanto sbrigativi da definirla una “rivoluzione”?
La caduta dell’URSS sarebbe potuta essere una buona notizia se avesse (ri) aperto la strada verso il socialismo. Era invece una buona notizia la (ri) colonizzazione capitalistica della Russia?
Se i rivoltosi libici avessero adottato una nuova bandiera saremmo stati costretti a cercare di capirne più in profondità il significato. Ma il significato dell’adozione della bandiera monarchica precedente al 1968 è auto-evidente: annullare la storia successiva alla svolta del 1968 e dunque anche il ruolo che la Libia ha svolto nel panorama della sinistra araba, un ruolo che seppure con le ombre degli ultimi anni è stato per una lunga fase progressivo, tanto da attrarre sulla Libia l’ira dell’imperialismo nord-americano.
Questa constatazione non rende migliore Gheddafi, ma spiega un po’ di più la natura della ribellione “anti-Gheddafi”. O, almeno, spiega più di quanto non spieghino le chiacchiere insulse di tanti gruppetti pseudo-anticapitalisti e pseudo-comunisti sempre pronti a mobilitarsi a fianco delle crociate yankee.