I comunisti riconoscono il diritto di un popolo alla propria auto-determinazione nazionale, politica, sociale… anche quando il segno di tale autodeterminazione non corrisponde agli interessi reali di quel popolo; questo riconoscimento è tuttavia puramente formale, come formale è, all’interno del modo di produzione capitalistico, la dichiarazione universalistica che i diritti sono uguali per tutti in astratto mentre invece essi non lo sono affatto in concreto, dal momento che non tutti hanno le stesse possibilità economiche, sociali e culturali per accedere a tali diritti.
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