Categoria: Villaggio globale

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Antiper | Qualche considerazione sulle elezioni generali nel Regno Unito del 12 dicembre 2019

Le elezioni inglesi sembrano aver prodotto un esito chiaro: Boris Johnson e i Conservatori hanno vinto, Jeremy Corbyn e la “sinistra” hanno perso, il “popolo” inglese vuole la Brexit. Ma le cose stanno davvero in questo modo?

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Carlo Formenti | I guru pentiti rileggono McLuhan

Il testo che segue riproduce parte del terzo capitolo del saggio Felici e sfruttati. Capitalismo digitale ed eclissi del lavoro, che sarà in libreria il 27 aprile prossimo per i tipi di EGEA. Invece di evidenziare i tagli con puntini di sospensione, si è preferito giuntare le parti estratte tramite interpolazioni ad hoc, per cui il testo presenta alcune varianti rispetto all’originale (sono state eliminate anche le note). Per le tesi dei tre autori citati, vedi Andrew Keen, Dilettanti.com, De Agostini, Milano 2009; Jaron Lanier, Tu non sei un gadget, Mondadori, Milano 2010; Nicholas Carr, Internet ci rende stupidi?, Cortina, Milano 2011.

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Carlo Formenti | Prefazione a “Utopie letali”

“Utopie Letali” è un titolo spiazzante, che suscita curiosità e perplessità. Questo perché si tratta in qualche modo di un ossimoro, visto che siamo soliti associare un significato positivo alla parola utopia, usandola come sinonimo di sogni, desideri e speranze in un mondo migliore. Perché dunque affiancarle quell’aggettivo: letali? Eppure sappiamo che, a volte, le utopie producono effetti imprevedibili, se non catastrofici.

Le destre, per esempio, ce lo ricordano continuamente, soprattutto dopo la caduta dei regimi socialisti dell’Est Europa: avete visto quanti orrori ha generato l’utopia comunista? Un ritornello che, in campagna elettorale, viene usato per proiettare un’ombra inquietante su una sinistra socialdemocratica che ha scontato da tempo i suoi peccati e che, della parola comunista, non ricorda nemmeno il significato, mentre, negli attacchi alle sinistre radicali, acquisisce il sapore di un esorcismo contro il vecchio spettro che non si decide sparire….

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Carlo Formenti | La riscossa dei tecnoentusiasti del Web. Alcune riflessioni critiche

Nel 2011 pubblicai un saggio [1] nel quale sostenevo la tesi secondo cui la Nuova Economia si fonda sullo sfruttamento del lavoro gratuito di miliardi di utenti della Rete. Un lavoro che innescò meno polemiche di quanto mi aspettassi, perché, evidentemente, avevo sfondato una porta aperta. Infatti oggi quella tesi è ampiamente condivisa, benché se ne traggano conseguenze divergenti sul piano economico, politico e ideologico. Uno dei paragrafi del terzo capitolo si intitolava I guru pentiti rileggono McLuhan e analizzava, fra gli altri, il pensiero di Nicholas Carr, Jaron Lanier e Sherry Turkle, tre autori che, già ardenti fautori della rivoluzione digitale, avevano successivamente maturato una visione più critica degli effetti di Internet su economia, società e cultura.

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Note di lettura a «Tina» di Pino Cacucci

“Il mondo non è contenuto adeguatamente nel formato di una macchina 35 mm”. Così affermava negli anni 40 del ‘900 Eugene Smith (1918-1978) uno dei padri del fotogiornalismo americano.

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Antiper | Marx e i suoi eredi

Antiper, Marx e i suoi eredi, Commento alla lettura di Tra post-operaismo e neo-anarchia di Carlo Formenti, Autoproduzioni, 2012 EBOOK, 28 pag., A5, COPERTINA “La storica frattura fra marxisti e anarchici,...

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Antiper | Digital divide

Da alcuni anni, il termine “digital divide” viene usato per indicare il crescente divario a livello tecnologico-digitale tra le varie aree del pianeta. L’analisi del digital divide misura il distacco tra paesi ad alto tasso e paesi a basso tasso di sviluppo tecnologico.

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Antiper | A passo di gambero e a volo d’asino

Una volta ci si perdeva in dibattiti senza fine sul rapporto tra crisi e guerra. Sembrava che a questo mondo nulla potesse accadere che non fosse in qualche modo riconducibile alla crisi. La crisi era la pietra angolare di tutto. Oggi, invece, l’influenza della crisi nelle rivolte viene relegata alla sola – e riduttiva – dimensione iper-economicistica del  peggioramento delle condizioni materiali delle masse

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Laboratorio Marxista | Appunti per un’analisi sociale del movimento «altermondialista»

Si dice correntemente che le giornate di protesta contro il “Millenium round” del WTO (30 novembre – 3 dicembre 1999) abbiano segnato simbolicamente la nascita del cosiddetto “movimento no global”. Questo movimento, passato successivamente attraverso una serie di appuntamenti – dalle giornate di Genova contro il G8 nel luglio 2001 fino ai Forum Sociali mondiali ed europei – si trova oggi di fronte ad una sostanziale impasse