Dedicato al comunista Pitagora, uno dei geni (in campo matematico, filosofico, politico-sociale, organizzativo) più grande di tutti i tempi.
“La vita comune, fratelli, è necessaria per tutti, e soprattutto per coloro che desiderano militare irreprensibilmente per Dio e vogliono imitare la vita degli apostoli e dei loro discepoli. Infatti, l’uso di tutte le cose che sono di questo mondo dovette essere comune per tutti gli uomini. Ma per l’iniquità l’uno disse che questo era suo, l’altro che era suo quello, e così nacque la divisione tra i mortali. Finalmente il più sapiente dei greci” (il riferimento è a Pitagora), “sapendo che queste cose stavano così, affermò che tutte le cose degli amici dovessero essere comuni”. [1]
Libro secondo, cap. dodici, q.1, c.2 dei Decretum del monaco e giurista medioevale Graziano, 1140 circa.
Prefazione
Marx, Blade Runner e la filosofia
Pitagora, il geniale filosofo e matematico, un protocomunista?
Aristotele, un sostenitore accanito della schiavitù e della proprietà privata dei mezzi di produzione?
Locke e Voltaire, due filosofi illuministi, allo stesso tempo sostenitori della legittimità della schiavitù e del traffico di schiavi africani verso le colonie europee in America?
Il sofisticato filosofo Martin Heidegger, un pensatore antisemita e anticomunista, capace a volte di scavalcare “a destra” lo stesso nazismo genocida?
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