Categoria: arte

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Yuri Rozhkov | Per il poema “Agli operai di Kursk” di Vladimir Majakovskij

Fotopoesia di Yuri Rozhkov per il poema di Majakovskij Agli operai di Kursk che hanno estratto il primo minerale, (1924), Monumento provvisorio, PDF, 17 pagine

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Marco Riformetti | La musica come linguaggio universale?

L’idea della musica come linguaggio universale non è nuova e non è neppure peregrina; d’altra parte l’idea che una certa particolare musica (o addirittura la musica in sé) possieda un proprio “carattere politico” e che quindi sia di per sé stessa portatrice di un certo tipo di discorso è più discutibile e paradossalmente si era fatta strada già in epoca fascista con il futurismo «per il quale la musica era ideologia in sé stessa e dunque doveva disporre della massima libertà».

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Vladimir Majakovskij | Ordinanza all’esercito dell’arte

Cantilenano le brigate dei vecchi
la stessa litania.
Compagni!
Sulle barricate!
Barricate di cuori e di anime.
È vero comunista
solo chi ha bruciato i ponti della ritirata.

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Marco Riformetti | I giovani, la musica, il corpo

La questione del rapporto tra musica e corpo non nasce certo negli anni ‘70. Sin dagli albori del rock, alla metà degli anni ‘50, l’America puritana e benpensante si era scagliata violentemente contro il fenomeno rock’n’roll fino al punto di promuovere vere e proprie manifestazioni cittadine per impedire lo svolgimento dei concerti.

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Primo Levi | Se questo è un uomo

Dedicata al popolo della Palestina. Israele e tutti gli ebrei che appoggiano questo stato fascista non hanno più diritto a queste parole e a questa memoria

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Karl Marx | Estetica (New American Cyclopaedia)

La scienza del bello in natura e in arte. Questo termine è stato introdotto nella nomenclatura della filosofia durante il presente secolo e significa precisamente «ciò che concerne le impressioni sensibili», da aisthitikós, percettibile coi sensi, che viene da aisthánomai, sentire o percepire attraverso i sensi.

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Bertolt Brecht | L’arte del leccapiedi

Ci si è spesso domandati se l’arte del leccapiedi presupponga un talento innato. Si tratta in realtà di una domanda oziosa perché, se anche esistesse una predisposizione naturale, essa sarebbe, come accade per la musica, molto più diffusa di quanto generalmente si creda

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John Heartfield | Chi legge i giornali borghesi diventa cieco e sordo: via le stupide bende!

“Wer Bürgerblätter liest wird blind und taub. Weg mit den Verdummungsbandagen!” | Fotomontaggio di John Heartfield (1891 – 1968), militante del partito comunista tedesco (KPD) per la rivista Arbeiter-Illustrierte Zeitung (AIZ), 1930,...

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Bertolt Brecht | Quando chi sta in alto parla di pace

Tratta da Bertolt Brecht, Poesie e canzoni, a cura di Ruth Leiser e Franco Fortini, Einaudi, 1959 Quando chi sta in alto parla di pace la gente comune sa che...

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Marco Riformetti | Estetica ed esperienza dell’opera d’arte

In genere, quando parliamo di estetica tendiamo a pensare a qualcosa che ha a che fare con la bellezza. E in effetti l’estetica viene generalmente considerata la disciplina filosofica o artistica che si occupa dello studio del bello.

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Karl Marx | L’impiego del lavoro artistico nella società capitalistica

Quindi il processo di produzione capitalistico non consiste neppure nella produzione di merci soltanto. Esso è un processo che assorbe lavoro non pagato, [che] fa delle materie prime e dei mezzi di lavoro — dei mezzi di produzione — mezzi per l’assorbimento di lavoro non pagato.

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Bertolt Brecht | A coloro che verranno

Davvero, vivo in tempi bui!
La parola innocente è stolta. Una fronte distesa
vuol dire insensibilità. Chi ride,
la notizia atroce
non l’ha ancora ricevuta.

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Antiper | Note di lettura a José Saramago, La caverna

“Strana immagine è la tua – disse – e strani sono quei prigionieri”. “Somigliano a noi – risposi””
È questa una delle citazioni più rappresentative de La Caverna, il libro con il quale il grande scrittore e drammaturgo portoghese Josè Saramago rivisita il mito platonico della Caverna in chiave moderna, attualizzandone la forma e le categorie di riferimento. L’antro, nel romanzo, assume i caratteri del Centro, costruzione infinita e maligna in continua espansione che tende ad sussumere sotto di sé ogni cosa, in un continuo accrescimento il cui fine è l’accrescimento stesso.