Antiper | La tecnica del male. Incontro a partire da Hannah Arendt con alcune considerazioni da Gunther Anders (IAT)
Incontro a partire da Hannah Arendt (La banalità del male) con alcune considerazioni da Gunther Anders
Domenica 19 giugno 2016 | ore 10.30
Conferenza SKYPE
«Quanto più lo si ascoltava, tanto più era evidente che la sua incapacità di esprimersi era strettamente legata a un’incapacità di pensare, cioè di pensare dal punto di vista di qualcun altro. Comunicare con lui era impossibile, non perché mentiva, ma perché le parole e la presenza degli altri, e quindi la realtà in quanto tale, non lo toccavano»
Hannah Arendt, La banalità del male
Il male non è necessariamente eroico. Anche lo sterminio sistematico di milioni di persone può essere un atto svolto burocraticamente, senza grandi passioni. Crimini come l’Olocausto o la decisione di annichilire Hiroshima e Nagasaki o anche la stessa quotidiana e invisibile strage per fame, guerre e malattie di centinaia di migliaia di esseri umani… sono stati (e sono) attuati senza alcun coinvolgimento emotivo o senso di colpa, in nome di «necessità» che vengono presentate come inderogabili. Ma queste «necessità» sono davvero tali? Davvero l’uomo non può nulla contro di esse?
Materiali
Hannah Arendt | La banalità del male
Günther Anders | La coscienza al bando. Il carteggio del pilota di Hiroshima Claude Eatherley e di Günther Anders
Umberto Galimberti | Perché siamo tutti figli di Eichmann
Simona Forti | Banalità del male (in I concetti del male a cura di Pier Paolo Portinaro)
Donatella Di Cesare | Ipotesi sulla assenza di ogni ideologia dietro l’eccidio ebraico (Alias – Il Manifesto, 30 giugno 2013)